Via Francigena, una risorsa. Un percorso che può rilanciare le economie locali

Il convegno di Carrarafiere

Camminata

Camminata

Carrara, 6 febbraio 2019 - Grande partecipazione alla tavola rotonda di Carrarafiere sullo sviluppo della Via Francigena. L’evento si è svolto l’ultimo giorno di “Vita all’aria aperta”, manifestazione dedicata al turismo itinerante in tutte le sue forme. La tavola rotonda “Cammini e Via Francigena: lo sviluppo della Via Francigena come strumento territoriale ed esperienziale” ha vistola partecipazione del sindaco di Pontremoli Lucia Baracchini, il presidente dell’associazione ‘Toscana delle Vie Francigene e cammini’ Andrea Lombardi, lo scrittore Luciano Callegari, co-autore della guida ufficiale “Via Francigena, dal Gran San Bernardo a Roma” e Sara Zanni, archeologa, docente universitaria e pellegrina, con la moderazione di Maurizio Galbiati, pellegrino e appassionato camminatore.

È stato l’evento conclusivo della sezione “Speciale cammini” che Imm ha inserito all’interno della manifestazione, in considerazione dell’interesse e della forte crescita di questa forma di turismo “spirituale” e sostenibile anche nel nostro Paese e nel nostro territorio, come ha dimostrato la sentita partecipazione alla camminata organizzata sulla Via Francigena da Sarzana alla fiera nella giornata di ieri, alla quale hanno partecipato, nonostante il maltempo, 600 persone di ogni età.

Sara Zanni ha evidenziato con rammarico che gli stranieri mostrano di apprezzare la Via Francigena forse più degli italiani, sempre troppo portati a lamentarsi del proprio paese; questo è un percorso molto apprezzato all’estero, sia per la segnaletica che per i servizi di accoglienza. «Per il Cammino di Santiago quest’anno sono previsti 450mila pellegrini, contro le poche decine di migliaia della nostra Via, vale a dire che quel Cammino si trasforma sempre più in un fenomeno turistico da maggiorazione del Pil. Ritengo un errore vederlo e proporlo come un pacchetto turistico; è invece importante lavorare all’identità dell’itinerario creando stimoli in grado di far conoscere e valorizzare anche l’economia di zone marginali e depresse»