
Non ci sono solo spiagge, stabilimenti balneari e infrastrutture. Il Piano attuativo dell’arenile e dei viali a mare metterà al centro dell’azione la tutela e la promozione dell’ambiente inteso proprio come il verde, pubblico o meno, che arriva fino alla prima fascia centrale compreso fra lungomare e viale interno. Ma si cercherà, laddove sarà possibile, di conservare quelle poche zone retrodunali che ancora conservano l’aspetto originario del litorale apuoversiliese, in particolare nella zona di Poveromo.
Per farlo i progettisti esterni incaricati dal Comune di Massa hanno già avviato una sorta di primo censimento, per ora a grandi linee ma che dovrà essere seguito da uno studio di dettaglio, delle aree ove sono presenti gli elementi vegetali e ambientali da preservare andando a mappare tutto, comprese "le porzioni di suolo, anche interne alle aree degli stabilimenti balneari che assumono un ruolo identitario nella definizione del paesaggio. Ad esempio le formazioni dunali (nella zona di Poveromo ndr) saranno oggetto di particolare tutela e saranno oggetto di specifiche norme per la valorizzazione anche didattica".
Si valuta persino di poter istituire delle "oasi all’interno del piano" che possano diventare strumento di promozione per gli stessi stabilimenti balneari per i turisti alla ricerca di un reale contatto con la natura. E’ cuore portante del Piano la tutela e promozione delle poche aree retrodunali rimaste che rappresentano una delle caratteristiche più amate, per esempio, da chi frequenta la spiaggia libera di Forte dei Marmi.
Qualche cosa si è salvato anche da noi. In piccola parte alla foce del fosso Poveromo o a quella che era conosciuta come la spiaggia dei surfisti ma pure in stabilimenti gestiti da privati, come quello dell’Associazione Balneare Poveromo, titolare della concessione demaniale dal 1979 e che pure ha presentato un contributo alla stesura del Paav del Comune con una proposta tesa alla tutela della fascia di verde spontaneo che qui ancora è abbondante, sana e rigogliosa, che dal confine si estende verso la spiaggia per ben 42 metri e mezzo. Verde spontaneo "che dal 1979 ad oggi I’Associazione ha non solo rispettato ma anche rigorosamente tutelato e migliorato.
La fascia di verde spontaneo di cui sopra dovrebbe estendersi al tratto di litorale compreso tra Via dei Fichi e Via Pistoia e cioè laddove ‘fra le decine di stabilimenti balneari esistono quei due o tre che ancora avevano alcuni residui della una volta ricca e rara vegetazione della rena’" scrive l’associazione nel contributo, citando un articolo di Giorgio Nebbia del 1997 proponendo ai progettisti di estendere quella fascia fino a via Poveromo per "recuperare una vegetazione spontanea".
FraSco