
La situazione in via Acquale non è più tollerabile. Non da settimane ma da mesi. Troppi. Rifiuti abbandonati e accatastati in pratica ovunque, su terreni privati e ai bordi delle strade ormai diventate vere e proprie discariche abusive a cielo aperto. I residenti e le imprese della zona si trovano a combattere contro degrado che si somma a inciviltà, cattivi odori e spazzatura che richiamano topi e ratti.
Una situazione da incubo che la politica conosce bene. Basta pensare che durante la campagna elettorale alcuni dei principali candidati hanno fatto ‘visita’ in via Acquale: l’ex assessore Marco Guidi, la candidata del Polo Progressista, Daniela Bennati, e anche il sindaco Francesco Persiani, che a maggio, già ‘spodestato’ dal suo precedente mandato, dichiarava che era "peggiorata la situazione di degrado, ma anche igienico-sanitaria di via Acquale e durante l’incontro con i residenti mi sono già mosso per segnalarne la gravità e so che l’area sarà presto ripulita e sarà fatto un intervento per la sicurezza. Purtroppo alcuni terreni privati sono diventati vere e proprie discariche con auto abbandonate, pneumatici, elettrodomestici, vestiti; rifiuti di ogni tipo che devono essere rimossi".
Persiani ha vinto le elezioni e sono stati effettuati altri sopralluoghi dal personale dell’ufficio ambiente durante l’estate, in particolare per definire i proprietari dei terreni inondati da rifiuti che ora, attraverso alcune specifiche ordinanze firmate dal primo cittadino, sono chiamati a rimuovere tutta la spazzatura e ripulire le aree entro 15 giorni. I controlli tecnici avevano "riscontrato una precaria situazione igienico sanitaria, determinata da una notevole discarica costituita da rifiuti di varia natura, sia urbani che speciali abbandonati" con un "elevato rischio di inquinamento del suolo, e che detta situazione determina, anche, la proliferazione di roditori, quali ratti e topi per le aree circostanti".
Le ordinanze mirano quindi a ripristinare in fretta le condizioni di sicurezza ambientale e sanitaria: 15 giorni di tempo dalla notifica, scaduti i quali potrebbe essere lo stesso Comune a eseguire la pulizia in danno ai soggetti proprietari o comunque obbligati alla pulizia. Le ordinanze sono state inviate per conoscenza e per gli opportuni controlli ambientali e di sicurezza anche ad Arpat e vigili urbani.