Nessuno ha paura di confrontarsi con Sogegross ma di un mercato ‘turbato’ da scelte politiche che applicano disparità di trattamento. E’ questo, in sintesi, il pensiero degli oltre 20 grossisti locali che ancora contestano la ‘variante ad personam’ nell’area ex Dalmine, replicando punto per punto alle affermazioni del procuratore di Sogegross, Antonio Mantero: "Le nostre aziende non hanno nulla da invidiare in termini di proposta moderna di distribuzione alimentare e attrezzature all’ingrosso sia con modalità Cash & Carry che in modalità Delivery, anche con ordini online. Riguardo poi al servizio offerto a i nostri clienti possiamo affermare che gli stessi ricevono merci con puntualità e costanza anche nei periodi di alta stagione senza alcun disservizio con mezzi idonei e moderni. Vogliamo in più sottolineare che offriamo alla nostra clientela servizi e prodotti di alta qualità di ogni genere, accogliendo al nostro interno più di 20.000 articoli che vanno dagli alimenti freschi a quelli surgelati, dai prodotti per le pulizie a il packaging fino al no food; abbiamo una particolare attenzione da sempre a far crescere, promuovere e proporre i prodotti locali che le nostre terre esprimono: acque, salumi, formaggi, vini, confetture, miele, farine, carni frutta e verdura".
I grossisti apuoversiliesi contano oltre 20 aziende locali dando lavoro diretto a più di 300 persone oltre a tutto l’indotto indiretto; dalla loro nascita sino ad oggi hanno investito, e tutt’ora continuano a farlo, sul nostro territorio, avendo attraversato anche momenti di grossa difficoltà, ma nonostante tutto hanno sempre tenuto il numero degli occupati invariato.
E non è neppure paura del ‘libero mercato’ perché quella ventina di grossisti, ‘polis’ economiche riunite oggi in un’alleanza difensiva pangrossista contro i ‘persiani’ di Genova, da sempre competono fra loro sullo stesso mercato. "Il nostro commercio che esiste sul territorio de decenni e per alcuni da oltre un secolo ci ha visto operare sempre nelle nostre aziende rispettando tutte le normative, anche quelle locali che non hanno mai previsto opportunità di espansione o trasferimento in aree con metrature simili a quelle oggetto delle variante in questione", incalzano, evidenziando così la stortura politica, non tecnica, della variante.
"Non capiamo – concludono i grossisti locali – perché l’amministrazione comunale favorisca un insediamento del genere con questa superficialità, nonostante tutte le contrarietà e specificando altresì che la media del numero di occupati nelle filiali Sogegross si attesta ad oggi sulle 20 persone circa, un numero nettamente lontano dai 70 dichiarati dal signor Mantero e al quale la giunta comunale in più di un ’occasione ha fatto menzione per giustificare la propria posizione".