
"Il nuovo piano regolatore del porto deve essere sottoposto a procedura di valutazione ambientale strategica". Il Gruppo di intervento giuridico torna a chiedere chiarezza sui progetti di sviluppo futuro dello scalo di Marina. Il documento, atteso e invocato da tempo ormai non solo dall’Autorità portuale, ma anche da istituzioni e associazioni di categoria per sbloccare un impasse burocratica che va avanti addirittura dal 1981, è fortemente osteggiato da movimenti e associazioni ambientaliste e ora il Grig ha inoltrato una formale richiesta che il nuovo piano sia sottoposto a Vas. "Da mesi ormai – scrivono dal Gruppo di intervento giuridico - i vertici dell’Autorità del portuale presentano in varie occasioni pubbliche la proposta di nuovo piano regolatore portuale magnificandone le grandi opportunità sul piano economico-sociale e, addirittura, anche ambientale. In tali occasioni pubbliche vengono citati studi e ricerche che escluderebbero danni all’ambiente, ma enti locali, comitati, associazioni e residenti rimangono fortemente dubbiosi. Del resto, nessun atto, nessuna proposta risultano formalmente depositati o accessibili". Proprio per vederci chiaro il Grig ha deciso di passare alle cose formali e di presentare la richiesta dell’avvio della valutazione ambientale strategica riguardo gli atti di pianificazione e programmazione del porto di Marina. "Nel procedimento sono coinvolti i ministeri della Cultura e della Transizione Ecologica, la Regione, l’Autorità portuale, la Soprintendenza di Lucca e il Comune – spiegano dal Grig –. E’ d’altronde nell’ambito della procedura di Vas che elaborati progettuali, documenti scientifici, studi, ricerche ambientali vengano analizzati pubblicamente per predisporre la programmazione tendenzialmente migliore per l’ambiente e gli effetti diretti e indiretti su di esso".