Valorizzazione dei luoghi del commercio, regolamento spiegato facile

Un riassunto in punti delle principali normative introdotte con il documento votato in comune a ottobre 2020

Sindaco Persiani, presidente del consiglio comunale Benedetti e segretario comunale

Sindaco Persiani, presidente del consiglio comunale Benedetti e segretario comunale

Massa, 19 febbraio 2021- Lunedì scorso in consiglio comunale è stato discusso il primo bando per l'attribuzione dei contributi a fondo perduto del “Regolamento per la valorizzazione dei luoghi del commercio nel centro storico e nel centro città”, che ha come scopo fondamentale quello di valorizzare alcune aree di commercio ritenute predominanti dal punto di vista culturale, storico artistico, tradizionale. Questo regolamento votato a ottobre 2020, volto a cercare di alzare il livello di attrazione della nostra città e a combattere la desertificazione commerciale, è redatto in 48 pagine e suddiviso in 69 articoli, che noi abbiamo voluto approfondire ed analizzare per poter sintetizzare, dividendolo in punti, tutti le sue principali innovazioni e imposizioni, al fine di aiutare tutti nella comprensione delle sue norme e per evitare di dover leggere le 48 pagine in toto. Per chi volesse approfondire oppure prendere visione del regolamento qui il link.Il territorio è stato diviso in 8 aree, 0 compreso, e 4 microaree, tutte con colori diversi (si veda la foto di copertina), per poter meglio gestire le norme e le regole per ogni settore. Verde=area 0=Centro storico e piazze Blu=area 1=Centro storico cybeo Giallo=area 2= Centro cittadino, Guglielmi Arancione=area 3=Centro cittadini, p.zza Garibaldi Rosso= area 4=Rocca Viola=area 5=Lungo frigido Grigio=area 6=Viali Celeste=area 7=Cervara Verde chiaro=area 8=Borgo del ponte Le gallerie ed il mercato coperto sono le microaree -Nel regolamento sono previsti incentivi a fondo perduto per le attività interessate fino ad un massimo di 5000 euro per le nuove attività e 4000 per le attività esistenti, per la zona 1 il tetto massimo è invece di 6000 per le nuove attività. Questi fondi (fino ad esaurimento) saranno disponibili per l’adeguamento di tutte le norme estetiche ed al regolamento in genere, ma potranno essere utilizzati anche per l’acquisto di strumenti e per la ristrutturazione delle attività, oltre dunque il semplice adeguamento alle nuove regole. -Nell’ambito della valorizzazione delle aree sono state redatte delle norme estetiche generali, che riguardano:insegne, vetrine, tende, infissi. Queste norme sono state stilate analizzando una ad una le attività durante il periodo del primo lockdown, e tengono conto delle caratteristiche più diffuse. Ecco dunque che la scelta dei colori per le tende, del tipo di insegna, del font, degli infissi, è stata fatta sulla base di quelle ad oggi più diffuse nel territorio. Si ricordi inoltre che ciò non va a toccare insegne o locali storici, dei quali parleremo sotto, che proprio per la loro storicità potranno mantenere le loro uniche caratteristiche. Queste norme non significano omologazione, ma regolamentazione, per poter rendere il centro più attraente sotto diversi punti di vista, evitando di fare tutte le insegne uguali ma volendole unire tutte con un fil rouge. Sarà possibile inoltre inserire il proprio logo dell’attività, che dunque non dovrà rispettare le norme del regolamento essendo strettamente personale. -A seconda della zona interessata certe attività non potranno essere presenti; sono in generale quelle che poco si addicono ad un centro pedonale e storico: per esempio quelle edilizie, di stoccaggio, i sexy shop, attività industriali, officine di ogni tipo, ma anche sale gioco, night club e distributori automatici. Questo sempre nell’ottica di mantenere un decoro d’immagine alto, per poter “attirare” di più nelle zone interessate. -Per poter mantenere alto il livello di offerta delle attività di somministrazione di bevande e alimenti e la loro presenza sul territorio, è stata stilata una tabella a punti che determinerà il punteggio delle nuove attività e di conseguenza il loro livello; ci sarà un punteggio minimo oggettivo da superare per poter aprire o trasferire la propria attività nelle varie zone di colore. Alcuni esempi esplicativi della tabella: proposta di piatti tipici o locali, prodotti riconosciuti DE.CO, wifi, risparmi energetici, adeguamento per i diversamente abili, No slot. -Il regolamento prevede il riconoscimento delle “botteghe storiche” e “botteghe storiche di pregio”; queste saranno inserite nell’albo delle botteghe storiche se hanno da 40 anni svolto la loro attività ininterrottamente nello stesso locale o/e se sono provviste di particolari elemento funzionali o arredi di pregio. Queste botteghe dunque, in qualità della loro importante valenza culturale-storica-commerciale, potranno mantenere le loro condizioni attuali e non rispettare le nuove norme estetiche. Per esempio se una attività possiede un tendaggio o una insegna dell’800, non dovrà di certo cambiarla o modificarla, ma proprio questo la renderà una bottega storica di pregio. Inoltre queste potranno avere dei vantaggi economici in materia di TARI e COSAP e Imposte di pubblicità per le insegne. -Ci sono delle scadenze prefissate da dover rispettare riguardo all’adeguamento estetico: 6 mesi per mettere a norma la vetrina (il 50% della quale non deve essere coperta) e 2 anni per tutte le norme estetiche sugli infissi, tendaggi, insegne ecc. Per chi non dovesse rispettare queste disposizioni sono previste multe da 25 a 500 euro, anche se il termine di 2 anni potrebbe essere adeguato alle necessità del settore, sopratutto se imprevedibili come quelle dovute alla pandemia da covid.