Un progetto per l’Università del tempo libero

Maria Mattei mette nell’agenda dell’amministrazione il recupero dei corsi, dei laboratori e delle attività per anziani e giovani

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di Cristina Lorenzi

L’Università del tempo libero torna prepotente nell’agenda del Comune. Dopo le assicurazioni in campagna elettorale della sindaca Serena Arrighi che aveva annunciato di voler riaprire l’importante attività, adesso la consigliera del Pd Maria Mattei (nella foto) ha portato l’argomento all’attenzione del consiglio comunale chiedendo un serio progetto che non consiste in una serie di corsi per intrattenere gli anziani, ma in una visione più ampia che va dall’utilizzo dei musei cittadini all’aggregazione transegenerazionale come era successo quando il progetto partì negli anni ’80. Così un’interrogazione di Mattei che ha richiamato "la storia di quell’esperienza all’avanguardia che sta tra cultura e sociale". "Nella risposta dell’amministrazione – spiega Mattei – ho visto l’idea di utilizzare più sedi (biblioteca, sede dei vigili ad Avenza) e tra queste un museo. La cosa mi piace perché è un modo per far vivere qualche scatolone culturale vuoto. E va incontro alla stessa nuova definizione di museo data da Icom Italia. Credo dovremo lavorare sull’organizzazione di una istituzione che era stata progettata con lungimiranza da Claudia Bagnoni, Marina Babboni e Sandra Bruschi come comunità e momento di partecipazione e non come insieme di corsi e basta. Per me non si tratta di un’altra occasione di istruzione formale, ma di un’esperienza di inclusione, crescita culturale e creative aging". L’Università della terza età, lo ricordiamo, presto si trasformò in Utl e non fu soltanto un’esperienza che riempì le ore a molti anziani con laboratori e attività che ridettero presto un senso a vite solitarie, ma fu anche un laboratorio di interazione fra generazioni dove tutti avevano dai imparare da tutti e insieme crescevano nella cultura.