Un legame secolare, fatto di itinerari che si insinuano dal mare all’entroterra, valicando le montagne fino alla pianura: è quello che storicamente legava l’antico porto di Luni ai porti del Po e che negli anni ha fatto l’economia e la cultura dei luoghi attraversati. A questi stessi luoghi, alla loro valorizzazione, punta il progetto “Luni 2023: 2200 anni di storia, dal Po al Tirreno”, presentato nei giorni scorsi a Parma. A fare gli onori di casa, Lorenzo Lavagetto, vicesindaco e assessore alla cultura e al turismo del Comune di Parma, con Eugenio Caggiati, presidente dell’Associazione Giuseppe Micheli. Insieme a loro anche Fabrizio Storti, prorettore per la terza missione dell’Università di Parma. Alla presentazione anche Italo Pizzati, presidente della Comunità del cibo del crinale 2040 – Pontremoli.
In rappresentanza della Lunigiana storica, il vicesindaco di Aulla con delega al turismo, Roberto Cipriani. "Questo progetto – spiega – investe sul legame tra due territori da sempre affini, per valorizzarne le peculiarità". Dopo avere portato i saluti del sindaco Roberto Valettini, in rappresentanza dei Comuni della Lunigiana storica Cipriani ha ricordato la residenza estiva del vescovo di Luni a Caprigliola che diede l’input nel Medioevo alla costruzione delle Mura Medicee. Inoltre, ha ricordato la centralità di Aulla quale crocevia dei più importanti itinerari storici di collegamento con il Nord Italia ed Europa, come la Via Francigena, la Via di Linari, la Via del Volto Santo e la Longobarda.
Cipriani porta a casa, dunque, un obiettivo turistico interessante il cui risultato non era scontato, dovendo coinvolgere tre amministrazioni regionali: Emilia Romagna, Toscana e Liguria. "Un’adesione – ha commentato – che consente di proiettare il turismo di Aulla e della Lunigiana in una dimensione internazionale". L’obiettivo è il turismo sostenibile, outdoor, fatto di camminate e pedalate all’aria aperta lungo la fitta trama di sentieri all’insegna del buon cibo e del buon vino.
Michela Carlotti