DANIELE ROSI
Cronaca

Un ponte fra Russia e Ucraina nel locale di Vladimir e Roman

Il cantante lirico Reutov con l’amico Korol conducono insieme a Lucca il caffè Stravinsky. Il tenore è uno dei vincitori di ’Marmo all’opera’ ed è stato protagonista nel concerto per Renata Tebaldi

di Daniele Rosi

L’amicizia tra un russo e un ucraino che vivono e lavorano in Toscana. E’ la storia del cantante lirico russo Vladimir Reutov, recentemente esibitosi a Carrara, e dell’amico e socio ucraino Roman Korol. Con i due paesi in guerra e ormai nemici dichiarati, la loro vicenda umana negli ultimi giorni è finita ovviamente sotto le luci dei riflettori, diventando il simbolo stesso della volontà di ripartire e guardare avanti nonostante il conflitto. I due uomini dopo essersi conosciuti diversi anni fa a Mosca, hanno deciso di scommettere sul nostro paese e iniziare qui le rispettive vite professionali. Come detto, se Vladimir ha scelto l’Italia soprattutto per una questione artistica dettata dalla grande tradizione lirica del belcanto, il suo amico Roman ha invece voluto approfondire la passione per l’enogastronomia. Tutto ciò ha portato all’apertura a Lucca circa quattro anni fa dello "Stravinsky", locale tutt’ora gestito e portato avanti dai due con un nome scelto in omaggio al celebre compositore e direttore d’orchestra. Seppur così distanti da casa, la famiglia è rimasta il pensiero principale di entrambi e, appena possibile, si cerca tramite le notizie frammentate che arrivano dall’Est Europa, di capire di più sul destino dei due paesi coinvolti ormai da settimane in una guerra lacerante. "Il primo pensiero è rivolto alla mia famiglia – racconta Vladimir Reutov – che è ferma in Russia e che al momento non posso vedere di persona. Roman è invece riuscito a far arrivare qui i suoi parenti grazie alla Caritas; una parte a Lucca e un’altra a Borgo a Mozzano". Una guerra che lo stesso cantante russo non pensava fosse realmente scoppiata, interpretando le prime avvisaglie come una provocazione, l’ennesima, di Vladimir Putin. "Inizialmente pensavo fosse un bluff – ammette –, purtroppo è accaduto quello che sappiamo. La speranza è che le cose finiscano anche se, in ogni caso, prevedo uno stallo diplomatico". Presente secondo il cantante anche una certa frammentarietà nell’informazione; colpevole di creare troppi filoni interpretativi senza che in realtà sia ancora del tutto chiara la reale volontà russa. "Vengono date troppe interpretazioni sulla guerra che si potrebbe pensare a cinquanta sfumature di grigio – precisa Reutov – ma nei fatti quello che manca è la chiarezza. Capisco l’interesse dei media per il rapporto che ho con Roman, perché è raro trovare collaborazioni tra russi e ucraini nel mondo del lavoro". Ed è proprio il lavoro come cantante lirico una delle valvole di sfogo di Reutov; non ultima la recente esibizione in Accademia per il concerto in memoria di Renata Tebaldi,organizzato dagli Amici della Lirica". "Per me è sempre un piacere cantare a Carrara – ammette – perché ci sono tante persone che mi vogliono bene. Le persone del circolo mi sono molto care".