MONICA LEONCINI
Cronaca

"Tratto gli anziani come i miei genitori"

Parla la titolare de “La piccola Oasi“, dove a Ferragosto sono entrati i carabinieri del Nas. Per la donna c’è solo un problema amministrativo.

di Monica Leoncini

"Il progetto della casa famiglia? Ci tengo particolarmente, perché è come se accudissi ancora mia madre che non c’è più". A parlare così è la titolare della casa famiglia “La piccola oasi“ di Caprigliola. Sì, proprio quella in cui sono arrivati i carabinieri del Nas, il giorno di Ferragosto. Se gli ospiti, per il momento, sono stati allontanati, la signora (che ha accettato di farsi intervistare chiedendo però di non essere citata per nome e cognome) dice di essere intenzionata a sistemare tutto, affinché possano far ritorno al più presto nell’abitazione. I carabinieri non avrebbero trovato irregolarità igieniche o sanitarie. Secondo la donna sarebbero stati rilevati solo problemi di natura amministrativa, in particolare su un anziano invalido al cento per cento, che però è autonomo. "Io ho aperto la casa famiglia ai primi di marzo - racconta la titolare della casa-famiglia - in quei giorni è arrivata la prima ospite. Poi abbiamo chiuso, durante il lockdown e ho accolto gli altri due ospiti nella seconda metà di luglio. I carabinieri hanno controllato tutta la documentazione, hanno trovato una signora sulla sedia a rotelle, con la cintura di contenimento autorizzata. E’ per la sua incolumità, affinché non cada e l’altro signore è invalido, a causa del diabete, ma autosufficiente. Da qui è arrivata la contestazione e lo spostamento degli ospiti, che però non volevano andarsene". I tre anziani sono stati successivamente portati in ambulanza all’ospedale di Pontremoli per i dovuti controlli. Ovviamente hanno dovuto attendere qualche tempo, perché non c’era posto, poi sono stati sottoposti al tampone ma sono tutti risultati negativi al Covid-19. Al momento si trovano in una struttura nel fivizzanese in attesa, pare, di tornare a Caprigliola. E secondo la titolare della “Piccola oasi“ anche i loro parenti aspettano la stessa cosa. "Noi siamo una casa famiglia - aggiunge - il nostro compito è di custodia, non possiamo accompagnarli in alcun posto, se non in giardino, il resto è a carico dei parenti. Nelle case famiglia devono esserci persone autosufficienti, non allettate, come sono i miei ospiti. Sono rimasta sorpresa della visita dei carabinieri perché ero convinta di essere in regola. Il signore in questione prima di venire qui ha vissuto in altre due strutture simili alla mia, non è mai stato contestato niente. I parenti mi chiamano di continuo per poterli riportare". La casa ora è vuota: ben arredata, adattata alle esigenze degli anziani è molto grande e ben curata, ha anche un bel giardino esterno a disposizione degli ospiti. Ieri mattina un signore è arrivato a chiedere informazioni per portare una parente. La titolare sta sbrigando tutte le pratiche per poter accogliere di nuovo gli anziani.

"L’intento di questa casa famiglia - aggiunge - è che si possa respirare aria di casa. Io di solito mi faccio elencare tutte le abitudini degli ospiti, cosa gli piace fare o mangiare, affinché possano sentirsi a proprio agio. Non sono mai soli, ma seguiti da me e da personale qualificato. Il mio errore è stato quello di non aver controllato l’iter della documentazione, prima di aprire, è anche cambiata la normativa. A breve riuscirò a mettermi in regola, sto sbrigando tutte le pratiche del caso, assistita da professionisti. Mi interessa sistemare tutto, questo è un progetto a cui tengo molto, avrei anche intenzione di ingrandirmi. Spero di poter ricominciare presto con la mia attività e di riportare gli ospiti qui a casa".