Trasporto pubblico: "Bene i nuovi autobus ma servizio inadeguato. Bisogna fare di più"

La Rsa Fit-Cisl elogia con riserva gli investimenti di Autolinee Toscana "Occorre migliorare sui percorsi extraurbani dove siamo carenti. Mezzi vecchi, troppe corse saltate. La proroga ai divieti non è la soluzione".

Trasporto pubblico, bene i nuovi bus ma il servizio resta inadeguato sul territorio provinciale. Lo afferma in una nota i rappresentanti della Rsa Fit-Cisl di Autolinee Toscane Giovanna Ustioni, Angela Lorenzetti, Francesco Pappini, Tomaso Leoncini e Renato Marchi. "Gli ultimi autobus urbani acquistati da Autolinee Toscane ed entrati in servizio sul territorio apuano nell’ultimo mese – sostengono i sindacalisti – portano a una quindicina i bus nuovi acquistati da che l’azienda ha assunto la gestione del servizio dal 1° novembre 2021. Bus facilmente riconoscibili dall’utenza grazie alla colorazione interamente bianca. Tuttavia, pur riconoscendo all’azienda la buona volontà e l’investimento effettuato, lamentiamo il fatto che il rinnovo bus sta procedendo troppo lentamente rispetto alle necessità di garantire un servizio adeguato sul territorio provinciale. Troppe sono state negli ultimi mesi le corse “saltate” per mancanza di mezzi disponibili ad iniziare la corsa o per rotture degli stessi durante l’effettuazione della corsa".

"Ma mentre sui percorsi urbani, bene o male, si tampona alla soppressione di una corsa con quella successiva grazie a un intervallo ragionevole tra le varie partenze – continua la Rsu Fit Cisl – sui percorsi extraurbani, dove tra una corsa e l’altra della stessa linea ci sono intervalli anche di ore, la problematica si aggrava. E il servizio extraurbano sia in Lunigiana sia a Carrara che a Massa è assolutamente indispensabile per collegare i vari Paesi con i centri urbani del nostro territorio. Nella nostra provincia Autolinee Toscane, da che è subentrata nel servizio, ci risulta abbia immatricolato solo tre bus extraurbani, che attualmente stanno lavorando in Lunigiana. Un numero nettamente inferiore rispetto alle reali esigenze del servizio e i numerosi interventi sulla stampa, da parte di alcuni sindaci della provincia su pressione di utenti rimasti a terra, tra cui molti studenti, ne sono la testimonianza".

Il sindacato tende anche la mano all’azienda. "Riconosciamo ad Autolinee Toscane – afferma infatti – il grande impegno economico visto che in due anni in Toscana ha investito circa 370 milioni con 300 autobus acquistati di cui 200 il primo anno a fronte dei 100 previsti, ma la situazione del parco veicolare, lasciata dalle vecchie società, è a dir poco drammatica e questi sforzi non sono sufficienti per colmare il gap ereditato. Il fatto che nel Milleproroghe 2024, approvato ieri, il Governo abbia prorogato al 31 dicembre 2024 il termine di decorrenza del divieto di circolazione di veicoli a motore della categoria M2 e M3, adibiti a trasporto pubblico locale, alimentati a benzina o gasolio con caratteristiche antinquinamento Euro 2 (il divieto avrebbe riguardato quest’anno ben 300 bus Euro 2 nella sola Toscana e 700 bus euro 3 il prossimo anno) non dobbiamo certo rallegrarci visto che non è certo questa la soluzione; un conto è lavorare con bus nuovi e un conto è lavorare con bus vecchi. Bus vecchi che, nel lungo periodo, creano problemi fisici ai dipendenti i quali poi rischiano di ritrovarsi inidonei alla mansione, anche a causa di visite mediche sempre

più stringenti e dunque posti in aspettativa a retribuzione zero. Ci auguriamo pertanto che lo sforzo di Autolinee Toscana possa migliorare ulteriormente nel corso del 2024 perché, mai come in questo momento di crisi economica, c’è bisogno di un servizio di trasporto pubblico locale che risponda alla necessità di mobilità dei cittadini toscani e nel nostro specifico caso di quelli apuani".