
"Chiusura inaccettabile". Il sindaco di Carrara, Francesco De Pasquale (nella foto), ha scritto alla direzione di Italgas per avere chiarimenti in merito alle voci di una possibile chiusura della sede di via Elisa della società. Ieri il nostro giornale ha dato la notizia dell’eventuale trasferimento alla Spezia della sede di Italgas con le conseguenze occupazionali che inevitabilmente un accorpamento comporta. Un addio che impoverirebbe ancora di più il centro cittadino che negli anni ha salutato uno dopo l’altro moltissimi uffici: per questo De Pasquale ha rilanciato chiedendo un potenziamento e una valorizzazione delle sedi. "Voglio manifestare – ha scritto il primo cittadino alla società - la totale contrarietà dell’amministrazione e della città tutta a tale chiusura: le sedi di Carrara sono un punto di riferimento importante per i residenti e non, ma anche di una risorsa di posti di lavoro che deve essere tutelata". I primi a esprimere preoccupazione per l’eventuale chiusura degli uffici di Italgas sono stati i sindacati. "Esprimiamo grande preoccupazione in merito alla possibile chiusura della sede di Italgas di Carrara con il conseguente trasferimento della struttura a La Spezia – ha detto il segretario di Filctem Cgil Nicola Del Vecchio -. Sono mesi che denunciamo questa situazione, purtroppo inascoltati. Viviamo una condizione nella quale ai pensionamenti non sono corrisposte nuove assunzioni, i lavoratori in uscita dovrebbero essere affiancati dai nuovi per la trasmissione delle conoscenze che nel nostro settore non si possono acquisire dall’oggi al domani, ma occorre una programmazione lungimirante che il mancato turnover mette a rischio dato il numero esiguo di lavoratori rimasti con sede Carrara. Italgas è presente sul territorio dal lontano 1893. Negli anni 80 si è sviluppata una presenza che ha portato la sede di Carrara ad essere un dei centri direzionali territoriali del centro Italia. La presenza di Italgas in provincia negli anni è progredita con acquisizione di nuove concessioni che hanno permesso la metanizzazione di diversi comuni della Lunigiana".