
Un continuo passaggio di droga a scopo di vendita, che ha visto una catena di spacciatori interrotta dai carabinieri nel 2014. Piccoli quantitativi di droga, cocaina, che però tenevano in piedi un vero e proprio bazar dello stupefacente, prima che gli uomini dell’Arma non si accorgessero, durante un’operazione, di avere tra le mani una fitta rete di pusher.
A finire sotto processo sono degli insospettabili, tra cui anche sei italiani, residenti sia a Massa che a Carrara, alcuni di loro difesi dal legale Valter Matarrocci (nella foto), nonché quattro stranieri, provenienti Albania o Marocco. Particolarità di questo procedimento è che alcuni di loro non si conoscevano nemmeno: il primo spacciatore vendeva a uno, che a sua volta cedeva lo stupefacente a un altro. Si tratta di piccoli quantitativi di sostanze stupefacenti che però hanno messo nei guai le 10 persone oggi a giudizio, dopo le indagini portate avanti nel corso dei mesi finali del 2021 dalla Procura di Massa.
A due di loro vengono contestati anche il possesso di armi, una ’Smith&Wesson’ calibro 38 corta di color nero e un’altra arma, una carabina Jager calibro 22, perfetta riproduzione del fucile d’assalto Kalashnikov compresa di caricatore e già frutto di un furto: entrambe le armi erano state date in cambio di due distinte vendite di sostanza stupefacente. C’era anche chi si era fatto portare un chilo di eronia, Il processo si era aperto alcuni mesi fa: ieri mattina davanti alla giudice Antonella Basilone (nella foto) e al pubblico ministero Marco Mansi si doveva proseguire con la ricostruzione della vicenda che vede coinvolte le dieci persone, ma per un cavillo burocratico il processo è stato riaggiornato in inverno. La prossima udienza in calendario è fissata per il 19 dicembre.