REDAZIONE MASSA CARRARA

Torre Marina ‘sotto attacco’ "Quel piano va fermato"

Appello della società Verve alla città per salvare l’attività

Torre Marina si sente messa in pericolo dal Piano attuativo dell’arenile in fase di approvazione da parte del consiglio comunale. Il ritiro della concessione per trasformare l’arenile in spiaggia libera e la pista ciclabile prevista davanti al cancello secondo la società Verve, che gestisce l’ex colonia, rischiano di dare un colpo ferale. "Anima e corpo di un progetto icona e simbolo del territorio di Massa rischiano di non proseguire l’attività turistico sociale che da quasi 90 anni contraddistingue il ‘tratto costiero delle Colonie’ – sottolinea la società –. E’ stata progettata e realizzata con grande visione dall’architetto Bonadè Bottino per consentire un’esperienza di vacanza a diretto contatto con il mare e con la natura. Grazie al lavoro di molti massesi e agli investimenti di decenni, l’attività è stata sottratta al contesto di abbandono e degrado. Oggi, il Piano, in nome di un’idealistica tutela del paesaggio e di una demagogica idea di fruibilità delle spiagge, rischia di privarla di un elemento indispensabile eliminando la concessione demaniale per trasformarla in ‘spiaggia libera’".

Atto che la società definisce "un attacco ad un progetto imprenditoriale che ha in sé un percorso lungo di investimenti, di persone, di prospettive che dovrebbero trovare supporto nell’amministrazione invece che ostacoli o punizioni".

L’appello è alla città e ‘alle forze politiche responsabili’ per fermare il piano o almeno modificare le parti che intaccano l’integrità funzionale della struttura. "Nessuna valorizzazione del progetto di Torre Marina potrà seguire a tale atto. Nessuna valorizzazione di questa porzione del territorio in cui, oltre a quella della Torre, verrebbero annullate molte altre concessioni demaniali in forte contraddizione con gli obiettivi di sviluppo turistico che prevedeva il Regolamento Urbanistico" prosegue la Verve che individua anche la lesione di norme e principi: "un modo opaco di prevedere e disciplinare la pianificazione del litorale precludendo il diritto ad una informazione completa e trasparente: l’interlocuzione su un atto amministrativo di tale rilevanza dovrebbe fondarsi su documenti chiari ove non sia necessario cercare tra sigle e legende più tese ad occultare che conformi al principio di trasparenza cui l’Amministrazione si appella". E a fronte del pericolo a oggi nessun incontro con il sindaco "richiesto da mesi tramite Pec".