"Tornare a lavorare? Un dovere" Il dottor Grigolini si rimette in gioco

Il professionista era andato in pensione un anno fa, ma la pandemia gli ha scombinato il meritato riposo. Adesso è volontario e vaccina i colleghi e gli infermieri: "Dobbiamo raggiungere l’80% della popolazione"

di Maria Nudi

Ha fatto il medico di famiglia per una vita e ha vissuto la professione come missione. La famiglia dei suoi pazienti è arrivata a comprendere 1635 assistiti tra i quali tanti extracomunitari. E tutti lo cercano ancora. Dal 2 gennaio 2020 era in pensione, da lunedì è un medico vaccinatore volontario. Fabrizio Grigolini, apprezzato professionista, si è rimesso in gioco con la stessa professionalità di quando ha iniziato la sua carriera. "Ho risposto all’appello lanciato ai medici e agli infermieri da Domenico Arcuri, commissario strordinario. Ho sentito il dovere di mettermi a disposizione della salute pubblica in un momento particolarmente critico. Se vogliamo uscire dalla pandemia dobbiamo raggiungere l’80% della popolazione vaccinata. Altrimenti si rischia grosso", racconta Grigolini raggiunto al telefono dopo una mattina trascorsa al distretto di Marina di Carrara dove ha somministrato le dosi di vaccino Pfizer anche ad alcuni colleghi.

"Sono andato in pensione un anno fa e ho trascorso un anno allegerito dalle responsablità che ogni medico di famiglia ha nella sua carriera. Un mese fa ho sentito la necessità di mettermi a disposizione della salute pubblica. Ho risposto al bando di Arcuri con il quale si cercavano medici vaccinatori e sono stato scelto da una delle quattro agenzie interinali che fanno la selezione. Sono stato felice e da lunedì ho iniziato le somministrazioni del vaccino. Il mio turno come del resto quello degli altri è di sei ore. In questi giorni se faccio un rapido conto ho vaccinato circa 300 cittadini. Molti mi hanno riconosciuto e sono stati contenti. Pensi che l’infermiera che somministra le dosi di vaccino è una mia ex paziente, Cristina". Il tono di voce di Grigolini è il migliore test per capire con quanta passione e con quale senso di responsabilità sta svolgendo il ruolo di medico vaccinatore.

"Ho sentito che era giusto che dopo un anno di riposo fosse necessario dare un contributo per la salute pubblica e per il Paese. Sono di turno anche domani dalle 11 alle 16. Le adesioni sono molte e per fortuna è così. Il vaccino è necessario è la strada che potrà portare l’Italia fuori dalla pandemia".

Professionalità, passione e senso civico hanno parlato al cuore di Fabrizio Grigolini che si è rimesso in gioco dando ad un gesto così importante come la vaccinazione una sorta di leggerezza e di gioia: la speranza per il domani.