STEFANO GUIDONI
Cronaca

Tirreno, Aloha, La Perla e Vr. I locali diventano ’asiatici’

"Ormai è più la spesa dell’impresa. Meglio vendere di fronte a buone offerte"

Se per residenti di nazionalità cinese in pianta stabile siamo ancora ben distanti dai numeri della maggior parte delle province e dei capoluoghi toscani, per ciò riguarda il subentro nelle attività commerciali locali la presenza asiatica si sta facendo sentire. Quelli che fino a qualche tempo fa chiamavamo genericamente ’negozi cinesi’ e che vendevano, e continuano a vendere un po’ di tutto a prezzi stracciati, tanto da fare concorrenza agli acquisti online, oggi non sono più le uniche attività avviate o gestite da commercianti e imprenditori dagli occhi a mandorla. Da un po’ di tempo, infatti, tra i settori dove alle bandiere tricolore sono subentrate quelle rosse a cinque stelle, ci sono anche quelli dei bar e della ristorazione. Marina di Massa oggi, da questo punto di vista, parla più cinese che apuano. Ma qual è il motivo? Coasa c’è dietro?

"Oggi in Italia mantenere un’attività costa troppo – lamenta un noto ex commerciante massese che preferisce rimanere anonimo – tra imposte e tasse, costi di gestione, per il personale e imprevisti, è più la spesa che l’impresa. Meglio vendere a chi come i cinesi fa offerte interessanti, a cui è difficile resistere, anche perché la nostra città ormai è terra di grande distribuzione". Dopo che per decenni l’unico ristorante tuttora aperto nel viale Vespucci, a pochi passi dal centro di Marina di Massa, è stato ’La Grande Cina’, negli ultimi anni le attività rilevate dai cinesi iniziano a essere numerose, a partire dallo storico Bar Tirreno con la sua invidiabile posizione con vista sul mare, proseguendo con La Perla, bar pasticceria longdrink, in piazza Betti nel cuore marinello e finendo con il bar, pasticceria e ristorante Aloha, ex Lago della Fiora, un po’ più decentrato in via Enrico Mattei ma non meno conosciuto. A queste si aggiungono altre illustri cessioni. Due in particolare nel viale Roma, quella del Vr Bistrot e dell’ex Bar Briglia, vicino al ponte dell’autostrada, che dopo aver venduto e cambiato nome in ’Slot Show’, ha riaperto poco distante una nuova attività con la precedente denominazione".

Spostandoci dal mare, tra il centro e la periferia l’ultimo aperto nei locali occupati un tempo dalla storica concessionaria Alfa Romeo Auto Nieri di via Aurelia ovest, è il ’Fish’, il ristorante giapponese sushi il cui proprietario è un imprenditore cinese, titolare anche di altre attività tra cui il ’Mega shopping’, ex Che Meraviglia, sempre nell’Aurelia. Tra i passaggi di mano tra italiani e cinesi anche ’Giardinia’, l’ex Centro verde Giovannelli di via Massa-Avenza, trasformato in una sorta di bazar, un po’ come il ’Dolif’ di via Carducci, anch’esso "made in Cina".