REDAZIONE MASSA CARRARA

Telemedicina e cure di prossimità. Monasterio con Opa in prima linea

Le eccellenze sanitarie apuane finanziate con 5 milioni di euro per portare avanti il progetto ’Proximity care’

Telemedicina e cure di prossimità. Monasterio con Opa in prima linea

La Fondazione Monasterio con l’ospedale del cuore Pasquinucci sarà protagonista di un’altra ricerca sanitaria e scientifica di grande risalto che parte da Versilia e Garfagnana per diventare almeno di portata regionale. Si tratta del progetto ‘Proximity Care’ che riguarda le aree interne. Finanziato con 5 milioni di euro tra 2021 e 2026 dalla Cassa di Risparmio di Lucca, è uno studio commissionato alla Scuola Sant’Anna, con il coinvolgimento di tutti i soggetti pubblici interessati, per elaborare un modello socio-sanitario applicabile alle aree interne come Valle del Serchio o Alta Versilia e che certo se positivo avrà sviluppi importanti anche per altre zone, prima fra tutte la Lunigiana.

Dopo più di un anno di lavoro, sono già stati individuati i percorsi su cui lavorare e proposte le prime possibili soluzioni per portare una sanità efficiente, realmente ‘di vicinanza’, in nome di un diritto alla salute che non dipenda dalla propria collocazione geografica. I temi sul tavolo: telemedicina, monitoraggio delle malattie croniche, implementazione delle cure oncologiche e grande attenzione alla salute mentale e al disagio giovanile e molto altro ancora.

Il progetto quindi, coordinato dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, prevede il coinvolgimento non solo della Fondazione Monasterio ma anche dell’Azienda Toscana Nord Ovest e della Regione Toscana. L’obiettivo specifico è quello di favorire il miglioramento dei servizi sanitari, sociali e socio-sanitari nelle "aree interne" partendo dalla provincia di Lucca. Un progetto che, in linea con quanto previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il Pnrr, mira a sviluppare "una nuova strategia sanitaria, sostenuta dalla definizione di un adeguato assetto istituzionale e organizzativo, che consenta di conseguire standard qualitativi di cura adeguati, in linea con i migliori paesi europei e che consideri, sempre più, il servizio sanitario nazionale come parte di un più ampio sistema di welfare comunità".

Alla base dell’idea progettuale vi è il concetto chiave di "prossimità al cittadino", ossia la capacità di garantire in ogni parte del territorio, e quindi anche nelle zone maggiormente remote e lontane dai centri di assistenza, la possibilità di usufruire di servizi di eccellenza che sono normalmente propri dei grandi centri di ricerca e assistenza sanitaria. Proximity Care deve essere in grado di offrire risposte, intese come best practices, misurabili in termini di efficacia, efficienza, sostenibilità e replicabilità anche in altri territori, che riguardano l’innovazione metodologica e tecnologica, l’attenzione alla centralità del paziente e la multidisciplinarietà nell’approccio.

L’ambito di intervento concerne il diritto alla salute, da intendersi nella sua più ampia accezione di benessere sociale, con riguardo all’assistenza sociale, sanitaria e socio-sanitaria, così da rendere l’area lucchese un modello di riferimento nel panorama nazionale Aspetto importante del progetto è il coinvolgimento delle realtà del Terzo settore. Creare quindi una rete in grado di coinvolgere tutti gli attori del territorio per migliorare le condizioni di vita di aree ormai cadute nel circolo vizioso dello spopolamento per carenza di servizi.

FraSco