Studenti di Casola e Monzone in visita al Parco della pace a Sant’Anna

Studenti delle medie di Monzone e Casola visitano Sant'Anna di Stazzema per approfondire la storia delle stragi nazifasciste del 1944. L'iniziativa, organizzata dall'Istituto Comprensivo Moratti di Fivizzano, mira a promuovere la conoscenza storica e la cittadinanza attiva.

Studenti di Casola e Monzone in visita al Parco della pace a Sant’Anna

Studenti di Casola e Monzone in visita al Parco della pace a Sant’Anna

Viaggio d’istruzione a Sant’Anna per gli studenti di Monzone e Casola lo scorso venerdì, classi delle medie dei due plessi ricompresi nell’Istituto Comprensivo Moratti di Fivizzano hanno preso parte a una gita culturale a Sant’Anna di Stazzema.

I ragazzi erano accompagnati dai docenti Roberta Baroni e Michele Giannetti per la sede di Casola e da Caterina Ambrosini, Paolo Bertolini, Silvia Ceravolo e Rossella La Spina per la sede di Monzone di Fivizzano. Le scolaresche hanno visitato il Parco della Pace di Sant’Anna in un anno particolarmente significativo da un punto di vista storico: esattamente a 80 anni di distanza dal 1944, che ha significato per alcune borgate dell’Appennino Tosco Emiliano la tragica stagione delle eccidi commessi dai nazifascisti.

Un’iniziativa che avrebbe dovuto integrare nel proprio percorso didattico di conoscenza del tema delle stragi una visita anche nei luoghi simbolo dell’eccidio di San Terenzo-Bardine e Valla (Settimana della Memoria); un appuntamento cancellato purtroppo a causa delle avverse condizioni metereologiche. L’uscita didattica a Sant’Anna rientrava fra le opzioni didattico-formative legate alla piattaforma di collaborazione fra docenti e associazioni “Fili Resistenti“ è avvenuta grazie al concreto e fattivo sostegno dell’Isra e del personale impegno del presidente Paolo Bissoli, che le insegnanti referenti desiderano ringraziare. Questo ha permesso l’accesso gratuito all’iniziativa per tutti gli studenti e le studentesse dei due plessi e ha contribuito alla loro formazione non solo per quanto riguarda la didattica della storia ma pure sulle competenze di cittadinanza attiva.

Roberto Oligeri