REDAZIONE MASSA CARRARA

Strada chiusa? La riapriamo Fai-da-te sulla ‘Spolverina’

Trenta volontari si sostituiscono alla Provincia

TUTTO DA SOLI I volontari puliscono i lati della strada. Un lavoro che dovrebbe fare la Provincia. Che invece vieta il transito...

Massa Carrara, 27 settembre 2015 - UNA TRENTINA di residenti, armati di decespugliatori e vari attrezzi, per pulire una strada per loro di vitale importanza. Stiamo parlando dei cittadini della Valle del Lucido, che ieri mattina, hanno deciso di impegnarsi in prima persona per supplire ad un servizio, a loro dire, mancato negli ultimi cinque anni. La strada è la provinciale 10, detta la «Spolverina», che la vigilia di Natale del 2010 aveva subito un grosso smottamento. Chiusa al traffico per sette mesi, era stata ripulita a luglio dell’anno successivo, ma mai riaperta alla viabilità. Un’arteria di vitale importanza, che da Marciaso permette di scollinare e raggiungere Carrara in soli venti minuti. Per questo in tutti questi anni la popolazione ha continuato comunque a percorrerla, visto il gran numero di lavoratori che ogni giorno deve raggiungere l’altro capo della montagna, fino alla valle e alla costa. Ma, vista la chiusura, nessun lavoro di manutenzione è stato effettuato. E ormai la vegetazione aveva invaso la carreggiata, non garantendo un percorso in sicurezza. E allora tutti, giovani e meno giovani, a ridare respiro alla strada. «D’inverno il ghiaccio che ricopre la strada di notte la rende invalicabile – raccontano i residenti -, e paesi come Bardine, Posterla, Marciaso ed in parte Tenerano, rimangono quasi isolati. Ma essendoci comunque un’alternativa, nessuno si preoccupa di creare una strada ufficiale, alla quale poi sostituire, in caso di necessità, le altre strade. Quest’arteria per noi è fondamentale». Sarebbero 100, a volte 150 i mezzi che giornalmente percorrerono la provinciale 10, attirati dal limitato tempo di percorrenza necessario a raggiungere Carrara. In pochi scelgono di scollinare tramite San Terenzo, Tendola e Fosdinovo, più lunga. «Chi non vive la nostra realtà non può capire l’importanza della Spolverina – hanno continuato -. Anche in caso di emergenza, per noi è una sicurezza. Poco tempo fa avevano fatto una riunione nei paesi, dicendo che era in progetto un intervento di consolidamento, e che sarebbero arrivati dei finanziamenti da indirizzare alla provinciale 10. Poi nulla». E a risentirne sono anche le numerose attività che hanno sede sul territorio, penalizzati da un’arteria di così grande importanza, lasciata al suo destino di incuria. «Siamo in uno stato di abbandono totale – hanno concluso -. La famosa variante, svolgerà, quando sarà finita, il compito che questa strada riveste da sempre. Poteva essere messa a posto questa, ed evitare di spendere milioni in un progetto non ancora finito».

Manuela Ribolla