
La montagna si racconta, da Forno a Pian dei Santi. Le associazioni culturali ’Insieme’ ed ’Eventi sul Frigido’ sostengono l’ambizioso progetto di una coppia, Ennio Fialdini ed Elena Fruzzetti. Obiettivo: realizzare pannelli informativi lungo il sentiero e in prossimità delle antiche case in pietra che si incontrano lungo il percorso. Pian dei Santi è un piccolo insediamento di origine silvo-pastorale, utilizzato da chi lavorava nelle cave apuane e nelle miniere circostanti. Gode di una bella posizione geografica che domina la valle del Frigido ed è raggiungibile salendo dal sentiero che si snoda da Casania verso le miniere e la cava dell’onice, oppure dal ponte dell’Indugio di Forno verso la zona della Rossola, oppure ancora dai percorsi lungo il versante dietro la ex filanda di Forno.
Come tante altre zone caratteristiche di queste aspre vallate, le casupole erano abitate nei mesi estivi da famiglie del paese che coltivavano i terrazzamenti a ortaggi, frutta, vino e olio, allevando animali a scopo alimentare e per produrre concime. Insomma, la tradizionale economia di sostentamento che si è protratta nei paesi apuani fino acirca gli anni Settanta. Ma qualcosa ancora resiste, grazie ad alcuni appassionati che coltivano "le piane", promuovendo una importantissima opera di prevenzione per la conservazione del territorio. Tra questi, sicuramente Ennio ed Elena che, oltre a recuperare una struttura, hanno pensato di scrivere la storia di chi ha abitato quel piccolo agglomerato. Vicende di vita quotidiana appese tra sassi, castagni e mura che ancora resistono.
Da cosa nasce il progetto? "L’idea è nata nel 2006 e l’ho realizzata due anni dopo – spiega Ennio –. Nel tempo il materiale si è deteriorato e vorrei rifare nuovi cartelli informativi che raccontino la storia di Pian dei Santi. Intanto partiamo con una profonda pulizia del sentiero. Poi rinfrescherò le scritte di toponimi, altitudini e tempi di percorrenza lungo il percorso partendo dalle scale del ponte dell’Indugio".
E le foto di poesie appese? "Nei sentieri che attraversano il bosco – dice Ennio – avevo inserito alcune poesie scritte da gente del paese. Ne abbiamo recuperate altre e implementeremo il numero dei pannelli. Interessante sarà l’esposizione di pannelli che riprendono poesie e riflessioni scritte da alunni della scuola di Forno negli anni SettantaOttanta sulla natura".
La tempistica? "Sarà un lavoro duro e impegnativo e penso che ci vorrà tutto l’anno in corso. Sono convinto però – sostiene Ennio – che quando avrò finito sarà il primo e unico sentiero ’raccontato’ da chi quei luoghi li ha vissuti lasciando a noi, e di conseguenza noi alle nuove generazioni, il compito di preservarli e tutelarne la memoria. Ringrazio le associazioni che credono in questo progetto e mi sostengono". "Sono fiero di poter contribuire – commenta Daniele Tarantino -. E’ bello conoscere persone che, come Ennio Fialdini, coltivano passioni verso un territorio che rischia l’abbandono".
Angela Maria Fruzzetti