Stop al ripascimento a Poveromo La Regione non ci vede chiaro

Il progetto del Genio civile non convince gli enti coinvolti. Chiesti approfondimenti nell’ambito della ’Via’. Prevista una spesa di 9 milioni per portare 150mila metri cubi di sabbia intervenendo anche sulle scogliere

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di Francesco Scolaro

Il progetto di ripascimento a Poveromo disegnato dal Genio Civile Toscana Nord non convince del tutto gli enti coinvolti e soprattutto la stessa Regione. Un piano da circa 9 milioni di euro che prevede di portare 150mila metri di sabbia con una piccola parte di ghiaia sul litorale di Poveromo per mitigare gli effetti delle mareggiate e recuperare un po’ di linea di costa. Arenile che in buona parte dovrebbe arrivare dal dragaggio del porto di Viareggio per 100mila metri cubi di sabbia. Inoltre il disegno prevede pure di modificare le opere di difesa alla foce del Magliano per migliorare la circolazione dell’acqua e, sostiene il Genio Civile, ridurre il fenomeno del Lavarone. Tutte ipotesi che hanno bisogno di maggiori certezze secondo gli enti coinvolti con una lista della spesa di chiarimenti e approfondimenti che la Regione ha messo sul tavolo nei giorni scorsi, nell’ambito della valutazione di assoggettabilità a Valutazione di impatto ambientale in cui si trova al momento il progetto.

Partiamo dalla foce del Magliano. La Regione chiede al Genio Civile di valutare scenari alternativi, con il disormeggio dei massi o l’innalzamento della quota dei pennelli in grado di migliorare la circolazione dell’acqua, oltre alla possibilità di eliminare le opere soffolte parallele alla linea di riva. Non convince neppure la localizzazione di questo intervento che andrebbe a toccare il nord della foce che non dovrebbe risentire degli apporti del fosso Magliano in termine di lavarone.

Il grosso dei problemi, però, arriva con il ripascimento perché stavolta si parla di coinvolgere circa 1 chilometro di arenile e andare a spostare il pennello alla foce del fosso Poveromo. Nello studio che accompagna il progetto è stata infatti evidenziata la ‘contenuta’ efficacia del ripascimento "per via della presenza dei pennelli che delimitano le celle in esame" e una "perdita dei sedimenti che si verifica nella zona di intervento" finalizzata ad "arricchire la zona sottostante" e che tale perdita avverrebbe nonostante l’utilizzo di sabbia e ghiaia da cava, utilizzate per "compensare con granulometrie maggiori le minori dimensioni dei sedimenti caratterizzanti il porto di Viareggio rispetto a quelli dell’area di intervento". Inoltre questo progetto va a impattare con un altro proposto che riguarda appunto il porto di Viareggio per il sistema continuo di dragaggio e trasferimento dei sedimenti le cui interazioni vanno valutate, a partire in particolare dal possibile arretramento della linea di riva a nord del porto stesso andando così a creare un danno altrove per portare sabbia a Poveromo.

C’è infine un altro problema di cui tenere conto: la foce del Magliano risulta in divieto permanente di balneazione per cause igienico sanitarie e le rilevazioni effettuate negli anni passati hanno mostrato una "costante ed elevata contaminazione microbiologica con valori di escherichia coli ed enterococchi intestinali sempre superiore ai limiti di legge". Un progetto che ne modifica le condizioni alla foce potrebbe interferire con gli apporti idrici, portando magari a una "diffusione della contaminazione microbiogica veicolata dalle acque del fosso Magliano rispetto alle aree di balneazione circostanti".

Intanto, operatori e bagnanti (residenti e turisti) attendono come ogni anno gli sviluppi della vicenda con viva preoccupazione. Ci saranno interventi o quest’estate avremo un litorale con la spiaggia ulteriormente ridotta?