"Spiagge libere: poca attenzione dal Comune"

Il Comitato Ugo Pisa critica il Comune di Massa per la scarsa attenzione alle spiagge libere, sottolineando la mancanza di controllo sul rispetto delle percentuali e delle prescrizioni. La gestione delle concessioni viene messa in discussione, evidenziando possibili irregolarità e mancanza di trasparenza.

"Spiagge libere: poca attenzione dal Comune"

"Spiagge libere: poca attenzione dal Comune"

Scarsa attenzione del Comune alle spiagge libere secondo il Comitato Ugo Pisa che prende spunto da una discussione nella Commissione consiliare ambiente. "Se è incontestabile il fatto che la percentuale di spiagge libere a Massa sia lontana dal 20% sul totale delle concessioni, previsto come obiettivo dal Ru, a maggior ragione dovremmo avere attenzione e un occhio di riguardo per quelle spiagge libere che ancora resistono sulla nostra costa – scrive –. In Commissione ambiente è andata in scena un altro esempio di cattiva e irresponsabile gestione della cosa pubblica. Si trattava delle 4 spiagge libere attrezzate assegnate con bando l’anno scorso. Gli aggiudicatari hanno il diritto di esercitare le loro attività per 8 anni a fronte di investimenti sulle strutture". Secondo i bandi ogni gestore dovrà destinare il 70% dell’arenile a spiaggia libera e il 30 a spiaggia attrezzata. "Ma i consiglieri di maggioranza – sostiene il Comitato – non hanno idea né di quanti soldi abbiano pagato finora al Comune, se le prescrizioni sulle percentuali siano osservate, né se le opere che devono essere realizzate siano conformi a quanto stabilito dal piano degli arenili".

Il Comitato chiede di verificare il rispetto delle percentuali e se i concessionari abbiano reso "inaccessibile l’arenile con chiusure stabili proibite dallo stesso piano degli arenili. Sappiamo anche che i prezzi per l’affitto dell’attrezzatura non sono più prezzi calmierati (come dovrebbe essere quelli richiesti da una spiaggia comunale, ma sono lasciati alla libera scelta da parte dei gestori. Sembra inoltre che il pagamento del canone previsto per l’anno scorso suddiviso in tre rate, sia già stato spostato per due terzi a quest’anno. Abbiamo la sensazione che la mancanza di attenzione e responsabilità dell’amministrazione, sia la causa del degrado della cosa pubblica che abbiamo sotto gli occhi".