Sensori e telecamere anti alluvioni. Parte il monitoraggio continuo

Grazie al progetto europeo ’Score’ controlleranno i corsi d’acqua della costa. Tre idrometri e cinque video

Sensori e telecamere anti alluvioni. Parte il monitoraggio continuo

Sensori e telecamere anti alluvioni. Parte il monitoraggio continuo

Un monitoraggio continuo di presidio sul territorio contro gli eventi meteo dovuti ai cambiamenti climatici. Sono stati installati sensori e telecamere per prevenire gli effetti delle forti piogge. Tutto questo rientra nel progetto europeo denominato Score (Smart control of the climate resilience in european coastal cities). "E’ un progetto finanziato con 10 milioni di euro – spiega l’assessore all’ambiente di Massa, Roberto Acerbo – presente in 10 città europee tra cui Massa, l’unica italiana. Nato nel 2021 con termine a luglio del prossimo anno, il progetto si è concretizzato grazie al professore Filippo Giannetti, del dipartimento di Ingegneria dell’informazione dell’università di Pisa, e a Federico Binaglia di Progecom".

All’atto pratico sono stati installati due idrometri ultrasonici, un idrometro radar e cinque telecamere che serviranno a monitorare il livello dei corsi d’acqua del reticolo idraulico minore e il tratto di costa di Marina di Massa. "Gli idrometri sono strumenti che misurano il livello delle acque dei fiumi, nel nostro caso controlleranno il livello delle acque del reticolo minore – descrive il professore Giannetti –. Parliamo di piccoli fiumi o torrenti che in caso di eventi estremi di maltempo possono dare luogo a esondazioni. Oltre a questi le telecamere, tra cui una installata sulla Torre Fiat, per contribuire al monitoraggio della costa. Parliamo di una tecnologia basata sugli ultrasuoni con onde inviate sulla superficie dell’acqua e riflesse poi allo strumento per registrare l’innalzamento del livello di fiumi e torrenti. Il reticolo minore è un elemento insidioso sul territorio perché è soggetto a improvvise e rapide piene dei corsi d’acqua. Questo è dovuto alle forti piogge che scaricano a monte così i fiumi si ingrossano rapidamente dando poi luogo alle inondazioni".

Gli idrometri sono stati installati sul fosso del Magliano, sul fosso Cocombola e l’ultimo sul fiume Brugiano. Le telecamere invece sul torrente Canal Magro, sul torrente Ricortola, poi alla foce del canale Poveromo e due sulla Torre Fiat: una che guarda il mare e l’altra i monti.

"I punti più vulnerabili sono quelli del reticolo minore – spiega il professore Luca Baldini dell’istituto dell’atmosfera e del clima del Cnr di Pisa – perché appena piove il bacino di raccolta è molto piccolo e se la pioggia è tanta il reticolo si gonfia in poco tempo provocando danni. Danni comunque limitati in una certa area dove chi ne è colpito ne patisce le conseguenze. Quando si parla di cambiamento climatico si dice che gli eventi saranno più intensi, molto più localizzati e meno prevedibili. In qualche modo servono strategie di adattamento che cercano di capire i fenomeni in corso per prevenire e attuare misure di riduzione del danno. In questi bacini molto piccoli è difficile fare delle previsioni con largo anticipo perché quando c’è un temporale sappiamo che può avvenire, ma il difficile è capire le zone specifiche che colpisce. In un piccolo bacino abitato è importante avere molte misure che riguardano il controllo dei fiumi e quella che la distribuzione della pioggia con strategie per mettere in sicurezza la popolazione e gli abitanti".

Ma oltre a tutto questo ci sono anche due sensori per il rilevamento della quantità di pioggia. Un’attività di misurazione si deve aagli studenti dell’istituto Tacca di Carrara – conclude l’ingegner Giannetti –. Parliamo dei ciottoli intelligenti, ossia pietre con un sensore che, posizionate in mare, a distanza di tempo riescono a trasmettere quelli che sono i movimenti della costa".