Scuola, verso la prima campanella La mappa degli istituti comprensivi Il valzer della riorganizzazione

Sono otto i super plessi, l’orientamento regionale va verso il modello con almeno 400 iscritti. La delegata all’istruzione Folloni: "Scelte chiave per frenare la ’fuga’ degli studenti dei territori di confine".

Scuola, verso la prima campanella  La mappa degli istituti comprensivi  Il valzer della riorganizzazione
Scuola, verso la prima campanella La mappa degli istituti comprensivi Il valzer della riorganizzazione

Aumenta il numero degli istituti comprensivi nel firmamento dell’orizzonte scolastico lunigianese. Con l’inizio del nuovo anno, infatti, saranno complessivamente otto, con il nuovo Gandhi di Aulla che si va ad aggiungere al riorganizzato Alighieri ed al preservato Cocchi di Licciana, oltre ai Ferrari e Tifoni di Pontremoli, Baracchini di Villafranca, Moratti di Fivizzano e Bonomi di Fosdinovo.

Già da tempo, gli indirizzi politici della Regione Toscana in materia scolastica spingono verso il modello degli istituti comprensivi con almeno 400 iscritti, per ora, ed un’organizzazione verticale con tutti i gradi di istruzione: infanzia, primaria e secondaria di primo grado. La delegata all’Istruzione dell’Unione dei comuni e sindaca di Filattiera, Annalisa Folloni, spiega che i sindaci sono stati messi alle strette sulla riorganizzazione scolastica lunigianese, onde evitare decisioni calate dall’alto: "Abbiamo dovuto fare delle scelte e le abbiamo condivise ai tavoli istituzionali anche con le organizzazioni sindacali e dirigenze scolastiche". L’esito? Soppressa la direzione didattica dell’Alighieri di Aulla che comprendeva infanzia e primarie e che è sopravvissuta con una deroga regionale per diversi anni, ma creato un nuovo istituto comprensivo, il Gandhi, che accorpa scuole dell’infanzia e primaria della Ragnaia, infanzia di Pallerone, primaria di Serricciolo, le nuove medie di Albiano e le scuole di Podenzana e Montedivalli. Sotto l’Alighieri restano le scuole del capoluogo, infanzia, primaria e medie, mentre le scuole di Tresana trasmigrano sotto il Cocchi di Licciana, garantendone la sopravvivenza altrimenti a rischio per numero di iscritti.

"Tecnicismi - prosegue la Folloni - che non implicano cambiamenti per gli alunni ma che sono stati determinanti per garantire posti di lavoro, salvaguardare il Cocchi e frenare la fuga degli studenti dei territori di confine come Albiano e Montedivalli verso le vicine scuole dei comuni liguri di Bolano e Santo Stefano". Eppure, in questi giorni si sono sollevate polemiche che hanno allarmato genitori e gettato ombre sulla nuova organizzazione, soprattutto sulla scia delle preoccupazioni espresse dalla ex titolare della direzione didattica Enrica Ravioli, oggi dirigente scolastica del Cocchi di Licciana Nardi. Quale alternativa se non questa? "Accorpare tutto ad un unico maxi-istituto - spiega la delegata all’Istruzione del comune di Aulla, Silvia Amorfini - ma rischiando una difficile gestione e perdendo posti di lavoro, inoltre sopprimendo il Cocchi di Licciana e rinunciando alla creazione del Gandhi e delle medie di Albiano, oltre alla soppressione della direzione didattica Alighieri". Amorfini e Folloni evidenziano l’impegno profuso per scongiurare questi esiti. Ma se le scelte fatte non dovessero funzionare? Lo abbiamo chiesto al sindaco Marco Pinelli del comune di Podenzana che subisce in maniera determinante l’emigrazione scolastica verso i confinanti territori liguri.

"C’è una previsione politica regionale - spiega - che va in direzione di una riparametrizzazione degli istituti comprensivi con l’innalzamento a 900 del numero minimo di iscritti. Ciò significa la probabilità, in un prossimo futuro, di subire l’accorpamento degli attuali tre istituti in un comprensivo unico". In altre parole, lo sforzo riorganizzativo compiuto è un tentativo sperimentale destinato a misurarsi con l’onere della prova, soprattutto il numero di iscritti. "Il tempo dirà se la scelta è stata giusta. Nel momento in cui dovessero venir meno i presupposti che l’hanno determinata - conclude Pinelli - dobbiamo essere disposti a ripensare con coraggio modelli organizzativi più efficienti nell’interesse dell’organizzazione scolastica".

Michela Carlotti