Scilla e Cariddi vittime della mafia Come i ragazzi attualizzano i miti

Particolarmente apprezzati gli elaborati presentati dagli studenti del Repetti al concorso di Aicc. Terzo Edoardo Mariotti: "Li ho descriti come due intellettuali dal finale tragico, ma molto moderno "

Scilla e Cariddi vittime della mafia  Come i ragazzi attualizzano i miti

Scilla e Cariddi vittime della mafia Come i ragazzi attualizzano i miti

Ottimo risultato per lo studente di II ginnasio Edoardo Mariotti, che si è classificato al terzo posto partecipando al concorso “Ve lo racconto io, il mito! 2023” organizzato dall’associazione italiana di cultura classica. Dal 7 al 9 febbraio l’Aicc ha organizzato le giornate dedicate alla celebrazione della lingua e delle culture elleniche e in particolare mercoledì si è tenuta in

diretta streaming la premiazione del concorso che ha visto protagonisti i ragazzi delle scuole medie e del biennio delle superiori. Il bando prevedeva la realizzazione di un racconto originale alla cui base vi fossero i personaggi di un mito greco, rielaborato o attualizzato. L’iniziativa ha suscitato l’interesse degli studenti del liceo classico Repetti, che hanno inviato 8 testi e tre di questi, realizzati dagli studenti di II B, sono stati particolarmente apprezzati dalla giuria e quindi pubblicati nell’antologia “Ve lo racconto io il mito 5”.

"Il concorso - racconta Mariotti - è stato un modo per vedere i soliti miti in un’altra ottica, portando quindi i personaggi a compiere azioni degne dei nostri giorni. Ho partecipato rivisitando il mito di Scilla e Cariddi, facendoli diventare due intellettuali rimasti vittime della mafia, con un finale tragico, ma ricco di modernità". Il secondo testo pubblicato, “L’inaffidabilità dell’amore”, è opera della collaborazione fra Anna Crudeli, Agata Franchi, Camilla Morotti, Irene Martinelli e Cecilia Simonini. "Il nostro mito – spiegano - induce a riflettere sull’universale concetto dell’amore, che può spaziare dalla passione più pura alla più contorta ossessione. Dal nostro punto di vista, è come se l’amore venisse assegnato dalla Fortuna, divinità che distribuisce gioie e dolori senza guardare in faccia nessuno. È questo il motivo per cui l’amore malato di Ade resta immutabile nei secoli mentre quello quasi utopico di Orfeo va incontro ad una fine precoce". "Ve lo racconto io il mito, perché in esso ritrovate il mondo moderno - prosegue Eleonora Figaia, autrice della terza rivisitazione pubblicata, “Nell’aria dolci sussurri e crudeli verità” -. Le problematiche attuali ne facevano già parte, anche se tutto era diverso, se i personaggi erano mitici. Il mito che mi ha coinvolta è quello di Procne e Filomela, dal quale emergono la violenza dell’uomo e il possesso della donna: tematiche senza tempo. Tra le righe emerge la ribellione della sottomessa e il desiderio di libertà, la voglia di volare nell’aria come un uccello. Procne infatti diviene una rondine come tante donne, oggi, desidererebbero diventare".

Hanno partecipato singolarmente o in gruppo anche Laura Giovannacci, con “La perfetta Pandora” (I A); Anna Del Freo e Greta Formai, con “L’innocenza di Medusa” (I B); Aurora Pellini e Viola Pisani, con “Fa così tanto male l’amore?” (II A); Alessandra Manfredini, Carolina Carpena, Eleonora Briglia, Emma Marcucci, Lavinia Laurà, Sofia Bozicevich, con “Il Minotauro” (II B); Emma Neri, Sofia Franchini, Rebecca Muracchioli, Valeria Massa, con “L’amore ostacolato” (II B).