Salvini: "A lavorare in montagna gli aggressori di Firenze"

Martina Nardi, parlamentare Pd: "Non si criminalizzi un movimento per l'errore di pochi. Le sardine combattono l'odio diffuso dal leader leghista"

La manifestazione antisalvini di sabato sera a Firenze

La manifestazione antisalvini di sabato sera a Firenze

Bologna 1° dicembre 2019 - «Ieri sono andato a Firenze, un nostro sindaco in compagnia di tre donne è stato preso a calci e sputi da qualche antagonista dei centri sociali. Io li manderei qua in montagna da voi a lavorare per qualche mese...» Così il leader della Lega Matteo Salvini durante un comizio a Castelnovo nè Monti (Reggio Emilia), sotto una pioggia battente, commentando l'aggressione ieri sera a Firenze, con spinte e sputi, al sindaco di Massa Francesco Persiani e all'assessore Veronica Ravagli assaliti in via Aretina assieme ai rispettivi coniugi.

Lo stesso Salvini su Fb commentava l'episodio argomentando che «quando una certa parte della sinistra non ha fiducia nella democrazia, ricorre all'odio e alla violenza fisica. Purtroppo è una storia già vista ed è richiesta la massima vigilanza da parte di tutti. Questo non è dibattito di idee, anche acceso: questo è Nazismo rosso». Il leader della Lega ha poi manifestato «solidarietà al nostro sindaco, all'assessore e ai loro famigliari vigliaccamente aggrediti (non solo a sputi) a Firenze. Andiamo avanti a testa alta, armati di sorriso e di fiducia nei nostri progetti di buongoverno per l'Emilia-Romagna, la Toscana e per tutta Italia. Non si molla, per il bene del nostro Paese e dei nostri figli».

Stigmatizza l'episodio di via Aretina anche la deputata del Pd Martina Nardi  «L'attacco alle istituzioni, di qualsiasi colore esse siano, è sempre vile e pericoloso. Ma non lasciamo che l'errore di pochi renda vana la battaglia di un intero movimento» scrive in una nota la parlamentare. "Ero a Firenze - continua la deputata riferendosi anche alla manifestazione delle Sardine tenutasi in centro, ho visto 40 mila persone pacifiche e vogliose di ribadire i valori di antirazzismo,  antifascismo, manifestare contro l'odio che però proprio Salvini ha contribuito ad innescare nel Paese. Gli atti di violenza verbali o fisici devono comunque essere sempre condannati. Mi spiace per il sindaco, l'assessore e le rispettive famiglie. Per l'errore di pochi però non si può criminalizzare un movimento»