CRISTINA LORENZI
Cronaca

Saffi, Grazzano e Duomo Triste serie di centri chiusi

Vive reazioni per la lunga ridda di luoghi di aggregazione mai riaperti. Restano a spasso gli anziani, i ragazzi, gli artisti e i malati di Alzheimer

di Cristina Lorenzi

Particolarmente sentita dai carraresi la manovra di chiusura di fondi, centri e spazi per l’aggregazione. Al commento della Nazione sulle chiusure che hanno creato il vuoto, non solo fra i giovani, è seguita una vera e propria rivolta sui social. Sono tanti coloro che sono stati colpiti dal colpo di spugna dell’amministrazione che, al suo primo insediamento, ha fatto fuori una serie di attività che erano un sicuro punto di riferimento non solo per i giovani, ma anche per gli anziani, i malati, i quartieri periferici, gli artisti.

Eclatante il caso del centro "Saffi" dove si riunivano ragazzi di tutte le estrazioni e dove trovavano spazi e personale specializzato per essere seguiti nei compiti, il dopo scuola, le lezioni di musica, nella sala prove insonorizzata. La promessa del Comune in risposta agli immediati mugugni fu che il centro sarebbe stato riaperto al più presto con una nuova convenzione. E’ seguito un intervento di ristrutturazione che al momento non è ancora terminato e il centro, dopo tre anni, è ancora chiuso con tutti i giovani che sono rimasti a spasso in una città che di altro offre poco o niente.

La stessa sorte è toccata al centro di aggregazione di Grazzano, un luogo sicuro per i bambini del quartiere che con varie associazioni facevano teatro, recitazione, spendevano il tempo in arti nobili e ricreative. La convenzione con le associazioni è scaduta e l’inerzia prima e il Covid poi hanno fatto il resto. Lamentele anche in piazza Duomo dove l’artista Romeo Buffoni aveva ricevuto in comodato gratuito un fondo nel centro storico dove richiamava amanti dell’arte e residenti di una delle zone più fragili della città. Tuttavia il Comune ha deciso che gratis non si fa niente e che Romeo Buffoni poteva chiudere bottega. Anche in quel caso sarebbe bastato un contratto d’affitto e gli anziani e gli artisti del centro avrebbero ringraziato. Lucchetti anche al centro anziani dell’ex Mulino Forti dove la convenzione andava ritoccata ed è stato più veloce cassarla con un colpo di spugna. A nulla sono valse le lamentele dell’associazione Ada che a più riprese ha chiesto spazi che ancora non ha visto.

Il giro di vite in nome di una partecipazione e di una trasparenza che non hanno avuto seguito è toccato ai consigli dei cittadini, filtro fra i residenti e il palazzo che forse per l’appartenenza politica alla vecchia coalizione si è preferito cancellare. Tutti a casa – e lì il disagio è drammatico gli anziani del Centro Alzheimer che, causa Covid, fu chiuso e nessuno ci ha più pensato. Non conforta la risposta dell’assessore alla Cultura Federica Forti che annuncia tempi biblici. "Il San Giacomo – spiega Forti – è stato inserito tra i progetti del bando delle periferie e dovrà essere tutto concluso entro il 2022. Adesso si stanno ultimando i passaggi burocratici e contiamo di fare un bando per la gestione entro settembre. Si cercheranno associazioni artistiche a scopo sociale. Per la “Saffi“ appena sarà agibile partiremo con le procedure di assegnazione e i tempi potrebbero essere un po’ più lunghi".