
Zanetti Andrea
Carrara, 5 gennaio 2018 - Andrea Zanetti si è dimesso. L’ex candidato sindaco del Partito democratico ieri ha consegnato a palazzo civico le dimissioni da consigliere. Ha mantenuto quanto aveva annunciato il giorno dopo la batosta elettorale che consegnò la città ai grillini. Amareggiato e soprattutto deluso da veleni e vetriolo che dalla campagna elettorale hanno caratterizzato la vita politica del Partito democratico, Zanetti adesso torna alla sua attività dedicata a mostre, arte e gallerie.
Consigliere, aveva promesso che si sarebbe dimesso dopo il congresso.
«E’ vero, la mia candidatura era legata a un progetto di rigenerazione del partito. Mi sembra evidente che adesso con le elezioni, il Pd il congresso non lo farà. Se ne riparlerà dopo l’estate. Ci sono stati sei mesi per farlo, ritengo utile non aspettare più. Cedo il passo a chi saprà attuare tale rigenerazione nella politica e nella comunità».
Perché non continuare a operare dentro il consiglio?
«Le mie dimissioni hanno due motivazioni: una personale e una politica. Politicamente credo sia una dimostrazione di coerenza. C’è necessità di rinnovare la politica, rigenerare la comunità, per cui chi è stato protagonista di questa ultima fase fallimentare del centro sinistra deve necessariamente togliersi di mezzo. Siccome mi ricordo, a differenza di molti, di cosa ho detto in campagna elettorale ritengo giusto fare un passo indietro».
Personalmente la trovo un po’ abbacchiato...
«La passata campagna elettorale, per quanto straordinaria per le persone che mi hanno circondato, mi ha lasciato una profonda amarezza. Forse non sono più così forte come negli passati, da sostenere tutti quegli attacchi al vetriolo, anche personali, che si sono scatenati in quei mesi. Evidentemente non ho più le caratteristiche per sostenere queste cose. Mi dispiace e chiedo scusa agli elettori che si potrebbero sentire abbandonati. Sono però sicuro chele parole e le idee promosse saranno un patrimonio che non andrà disperso». Zanetti lamenta poi una mancata riflessione dopo la sconfitta: «Sarebbe stata necessaria una seria presa d’atto per ripartire dagli errori, ma questo non c’è stato. Il partito regionale ha sottovalutato questo aspetto fondamentale».
E’ vero che le era stato promesso un posto in Toscana Promozione?
«Questo fa parte del malessere che mi ha accompagnato dalla scorsa estate. Accuse, falsità, battaglie che hanno fatto male alla politica. Mi riferisco al dibattito completamente inquinato dai social dove ognuno è libero di offendere, accusare, sostenere un’idea e cambiarla il giorno dopo. E’ la degenerazione della politica. Mi auguro che l’amministrazione, ma anche l’opposizione, sappiano ricucire questa lacerazione fra i cittadini. Continuare a operare come fan allo stadio porta poco a tutti».