"Rincari: il bello deve ancora arrivare..."

Bedini (Cna): "Dati preoccupanti per il destino degli artigiani". Chericoni (Confartigianato) invita la politica ad "aiuti mirati"

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L’insostenibile peso delle bollette sui conti già incrinati dalla pandemia. Cna e Confartigianto lanciano l’allarme: a rischio il destino di molte aziende. Lo studio di Cna ha calcolato rincari esponenziali per le tariffe elettriche: acconciatura e estetica (+152 per cento), panificazione (+199), alberghiero (+150); impianti (+164), fonderia artistica (+211), abbigliamento (+137), ristorazione (+228), odontotecnica (+114). Senza alcuna misura correttiva, allo stato attuale dei prezzi (+378 per cento per il costo dell’energia elettrica e +538 per il gas rispetto al 2019 e, rispettivamente, + 220 e + 274 per cento nell’ultimo anno) dovranno sborsare migliaia di euro in più per soddisfare gli stessi bisogni energetici.

"Senza misure urgente e strumenti adeguati per calmare lo tsunami energetico per molte imprese potrebbe essere l’ultimo autunno aperte. – spiega Paolo Bedini, presidente provinciale Cna –. Le imprese hanno ricevuto bollette a luglio di importi pari al totale di sei mesi di energia elettrica. Il prezzo è schizofrenico: è fuori controllo e questo non permette alcuna previsione. Stiamo navigando nel buio. Questi costi aggiuntivi, per molte imprese, non possono essere trasferiti sui clienti perché ancorati a contratti di filiera dove il prezzo è già stabilito. Una bolletta da 3 mila euro per una piccola impresa artigiana che ne spendeva 800 euro mediamente incide notevolmente sulle capacità produttive e sulla salute economica. Le bollette pesano per 3-4 volte sui costi aziendali escludendo tutti gli altri aumenti. È ormai evidente, anche alla luce del drammatico perdurare del conflitto Russo-Ucraino, che vada fissato un tetto al prezzo del gas, una priorità del Paese su cui chiediamo dunque l’impegno congiunto di tutte le forze politiche, al di là degli esiti del voto del 25 settembre. Un impegno – prosegue – che chiederemo anche durante gli incontri che avremo con i candidati alle prossime elezioni del nostro collegio".

Secondo Cna gli aumenti, soprattutto per le attività artigiani, non possono essere scaricati automaticamente sul prezzo del prodotto finale: "il rischio reale è, che a conti fatti, molti scelgano di non continuare e di chiudere e non stiamo parlando solo di ditte artigiane senza dipendenti ma anche di aziende strutturate". Preoccupato anche il presidente di Confartigianato Serghio Chericoni: "Servono misure di aiuto diverse da quelle adottate per la pandemia: non si possono dare contributi economici a pioggia, ma equamente. Chi si è visto danneggiato maggiormente merita di essere aiutato di più. Bollette alle stelle anche per le famiglie: prima devono venire i cittadini che hanno un Isee basso, poi gli altri. E queste misure servono subito, basta aspettare, il bello deve ancora arrivare, a ottobre c’è il rischio della crisi vera".