
Riapertura del lungomare. Via libera all’ex Torino
A breve dovrebbe riaprire la viabilità sul lungomare nella zona delle colonie di fronte al terrapieno dell’ex colonia Torino. Ci sono infatti alcune novità sulla procedura che riguarda quest’area, inquinata in particolare dall’amianto, dopo lo stop al precedente progetto di rimozione dei rifiuti e ripristino dell’arenile proprio a causa della ‘riscoperta’ di eternit presente in superficie e in profondità. Con i fondi che rimanevano, poco più di 600mila euro, Sogesid, società in house del Ministero dell’ambiente, aveva deciso di avviare a marzo una manifestazione d’interesse per realizzare solo una messa in sicurezza dell’emergenza dell’area, per cementare la superficie e lasciare tutto com’è in attesa di altre risorse per la bonifica, oltre a una nuova recinzione per evitare l’ingresso delle persone. Quella manifestazione d’interesse è rimasta in sospeso fino all’inizio di giugno quando Sogesid ha deciso di scorporare e dividere ancora le operazioni. In pratica ha messo a gara soltanto la creazione di una nuova recinzione con installazione di un sistema di videosorveglianza a distanza, contro i vandali, per un totale di circa 107mila euro. Un affidamento diretto dopo confronto concorrenziale a cui erano state invitate quattro imprese, ossia Aseco Srl, Tenaglia Srl, Serveco Srl e General Smontaggi Spa, poi appaltato pochi giorni fa alla Serveco Srl. L’obiettivo del cantiere è realizzare una nuova recinzione con new jersey, lungo il tratto del viale di Ponente antistante il terrapieno e della installazione di telecamere per la videosorveglianza da remoto del cantiere.
Il posizionamento della nuova recinzione garantirà la riapertura alla pubblica viabilità della strada adiacente per il periodo estivo, come richiesto dal Comune di Massa. Il cantiere, da poco appaltato, dovrebbe durare al massimo 15 giorni, meteo permettendo. Il resto dell’opera, ancora da mettere a gara, dovrà prevedere la realizzazione di una sorta di cappa in superficie per evitare la dispersione di amianto. Uno "strato di confinamento" di circa 4500 metri quadrati, "per ridurre il rischio di esposizione alle fibre di amianto, mediante la formazione di uno strato di regolarizzazione con materiale arido di media pezzatura per la successiva posa di un telo" in polietilene ad alta densità "protetto superiormente ed inferiormente da un geotessile non tessuto antipunzonante", tutto ancorato per evitare che volino via alla prima mareggiata. Poi su tutta l’area saranno depositati materiali inerti a ricomporre una situazione simile a quella di ora. Non è finita. Proprio su questo fronte, la nuova progettazione per la messa in sicurezza è stata affidata da Sogesid alla società Modimar Srl di Roma per circa 6mila euro.
Francesco Scolaro