
Gian Piero Alloisio con Gianni Martini alle chitarre, stasera nel concerto “Si potrebbe chiamare Resistenza”
Al Museo Audiovisivo della Resistenza si celebra la caduta del fascismo il 25 luglio 1943, con l’adesione alla rete delle pastasciutte antifasciste, che conta ormai più di 300 adesioni, per l’evento in onore dei Fratelli Cervi e della Lotta di Liberazione, ospiti con d’eccezione e la tradizionale cena sociale. Appuntamento oggi, alle 18,30, alle Prade di Fosdinovo per i saluti degli enti soci e della presidente del MaR, Carola Baruzzo. Sarà poi proiettato il docufilm “Rino Della Negra calciatore partigiano” (2024) di Daniele Ceccarini e Mario Molinari. Alle 20 pastasciutta offerta a tutti e cena sociale. Alle 21.30 si apre il concerto-spettacolo, a ingresso libero, “Si potrebbe chiamare Resistenza” di Gian Piero Alloisio con Gianni Martini alle chitarre.
Uno spettacolo che ruota intorno a canzoni che, sebbene scritte in periodi diversi, mantengono uno sguardo critico, spesso ironico ma sempre poetico, sull’immaginario collettivo. Canzoni come “Venezia” resa nota da Francesco Guccini, o “La strana famiglia” celebrata dalla coppia Giorgio Gaber ed Enzo Jannacci. Gian Piero Alloisio ha infatti scritto canzoni con e per Maurizio Maggiani, Assemblea Musicale Teatrale, Francesco Guccini e Giorgio Gaber e in più di cinquant’anni di avventure culturali, fin dagli album graffianti de “L’Assemblea Musicale Teatrale”, accanto ad Alloisio c’è sempre stato il chitarrista Gianni Martini.
Chiudono e definiscono il concerto, il racconto di una grande canzone partigiana d’autore e le testimonianze in video di partigiane e partigiani raccolte in vent’anni di “Festival Pop della Resistenza”. Un’iniziativa che da vent’anni anni l’associazione Teatro Italiano del Disagio, diretta da Alloisio, organizza per coinvolgere le nuove generazioni, attraverso uno stretto rapporto con scuole e amministrazioni, su storia, valori ed eredità della lotta di Liberazione. E in omaggio a Roberta Alloisio, sorella minore di Gian Piero e coraggiosa cantante etnica prematuramente scomparsa nel 2017, verrà presentata “Mi no veuggio ese mi”, milonga in lingua genovese sulla violenza di genere registrata a Buenos Aires.
Il docufilm diretto da Daniele Ceccarini e Mario Molinari è dedicato a Rino Della Negra, un giovane di origini friulane, migrato con la famiglia in Francia dove diventa un promettente calciatore del club più antico di Parigi, la Red Star, operaio e partigiano italo-francese del gruppo Manouchian fucilato dai nazisti nel 1944, quando aveva vent’anni. Racconta una storia sociale di lotta per la Resistenza girata tra Italia e Francia in una doppia edizione, che propone testimonianze storiche e documenti inediti e offre al pubblico uno spaccato emozionante sulla Seconda Guerra Mondiale, sull’antifascismo, sulla cultura operaia del Novecento, sull’emigrazione e anche sullo sport come aggregazione e riscatto. (Info e prenotazioni 329 0099418).