"Questo fermo è ingiusto". Ricorso per la Geo Barents

Medici senza frontiere ha presentato l’atto contro il blocco della sua nave "Ancora pagano il prezzo più alto le persone che tentano di fuggire dalla Libia".

"Questo fermo è ingiusto". Ricorso per la Geo Barents

"Questo fermo è ingiusto". Ricorso per la Geo Barents

di Daniele Rosi

Finisce in Tribunale il blocco della nave Geo Barents nel porto di Marina di Carrara dopo lo sbarco dei 249 migranti. La ong Medici Senza Frontiere ha depositato ieri al tribunale civile di Massa il ricorso contro il fermo amministrativo che trattiene la sua nave in porto. Lo staff di Msf aveva già preannunciato la volontà di opporsi a un blocco ritenuto fortemente ingiusto, e Fulvia Conte, responsabile dei soccorsi della Ong, aveva segnalato con grande amarezza le enormi difficoltà dei soccorsi, soprattutto nel salvataggio del 16 marzo culminato con alcuni momenti di tensione con la Guardia Costiera libica durante le procedure di recupero dei migranti.

Le motivazioni del fermo, riporta Msf, sono legate al "mancato rispetto delle istruzioni della Guardia Costiera libica durante l’operazione di soccorso di sabato e perché avrebbe messo in pericolo la vita delle persone soccorse". Motivazioni che aumentano l’amarezza degli operatori di Medici senza Frontiere. "Questo fermo amministrativo è l’ultimo esempio dell’ipocrisia dell’Unione Europea e dei suoi Stati membri – sottolinea Juan Matis Gil, capo missione delle attività di ricerca e soccorso della Ong – che stanno facendo di tutto per punire coloro che sono coinvolti nelle attività di ricerca e soccorso, mentre sono essi stessi complici dei violenti respingimenti di migliaia di persone in Libia ogni anno. Più volte le autorità italiane ci hanno chiesto di coordinare i soccorsi con la guardia costiera libica, pur sapendo bene che la Libia non è un luogo sicuro e che riportare in Libia le persone in difficoltà in mare è un reato".

"Negli ultimi anni, le organizzazioni non governative sono state attaccate e criminalizzate dai governi europei – prosegue – compresa l’Italia. Questo comportamento è una cinica tattica politica per impedire a tutti i costi l’arrivo di persone sulle coste europee. Geo Barents, la nave di ricerca e soccorso di Msf, ha sempre operato nel rispetto del diritto marittimo internazionale. Abbiamo fatto ricorso al Tribunale di Massa contro questo fermo ingiusto e che non fa altro che mettere a rischio ulteriori vite in mare. Ancora una volta, sono le persone che tentano di fuggire dalla Libia a pagare il prezzo più alto, mentre all’ennesima nave di ricerca e soccorso viene impedito di salvare vite in mare". Prima della Geo Barents era stata bloccata per due volte nel porto di Marina di Carrara la Open Arms: a fine agosto e poi i primi di ottobre.