"Queste bollette sono mazzate Facciamo sentire la nostra voce"

Commercianti e artigiani esasperati dai rincari di luce e gas che mettono a rischio il loro lavoro. Parte l’invito a scendere in piazza. Michela Tommasi: "Prevalgono la demoralizzazione e la sfiducia"

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Stiamo andando confusamente incontro ad un autunno di crisi annunciata, in cui agli effetti economici della pandemia si sommerà la crisi energetica scaturita dalla guerra. La preoccupazione di cittadini e imprese cresce, come la voce della protesta. "Sono una commerciante, ho ricevuto una bolletta della luce che è stata una mazzata. Invito tutti i commercianti e artigiani ad organizzare una manifestazione di protesta per far sentire la nostra voce. E’ una vergogna". Lei è Michela Tommasi, titolare del bar-panetteria “Pan Jazz” in viale Risorgimento a Massa, vicino al vecchio ospedale. Un appello che ha il sapore di una reazione legittima, addirittura attesa e scontata. Ed ha, infatti, avuto centinaia di interazioni sui social.

"Ho ricevuto tanti commenti ma prevalgono la demoralizzazione e la sfiducia: la maggior parte delle persone ha risposto che tanto non cambierà niente. Ma – spiega Michela – se stiamo tutti zitti e non ci facciamo sentire, dopo trequattro bollette così alte, qui si chiude e tante attività andranno a gambe all’aria". ‘Pan-Jazz’ è una delle attività che hanno aderito all’iniziativa “Il Terziario toscano spegne la luce” promossa da Confcommercio per martedì scorso. Un gesto simbolico per denunciare l’insostenibilità degli aumenti dei costi energetici e rappresentare il problema alla politica ed alle istituzioni.

"Penso che siamo ad un punto di non ritorno o comunque siamo arrivati a toccare il fondo: o risaliamo, oppure è un dramma" dice Eleonora Comelli, titolare del centro estetico ‘Love Beauty’ di Terrarossa nel Comune di Licciana Nardi in Lunigiana. "Già le bollette dell’inverno scorso sono state tremende: nel mio piccolo, me le sono viste esattamente raddoppiare. Per non parlare dell’aumento del costo delle materie prime. Ci stanno spremendo fino all’inverosimile – racconta Eleonora – e quando non ce ne sarà più, non so davvero come si potrà affrontare tutto e continuare ad andare avanti".

E i nuovi imminenti aumenti del costo della fornitura del gas e dell’elettricità? "L’unica certezza – risponde Eleonora – è che mi rendo conto di quanto sia dura e difficile questa situazione. Parlo sia per la mia attività che per la quotidianità di ciascuno di noi. Mi auguro tanto che si possa fare qualcosa e che ci possa essere una svolta. L’alternativa è andare avanti finché si riesce e poi fermarsi, perché non si può nemmeno far pagare ai clienti tutta questa situazione".

Marina Guscioni, titolare della merceria ‘Ago e Filo’ nel centro storico di Aulla in Lunigiana, racconta di essersi già messa a regime. "Cerco di affrontare la crisi facendo attenzione a ridurre al minimo i consumi, stando molto attenta a quello che vado ad utilizzare e come lo utilizzo. In casa uso lampadine a led, uso lavatrice e asciugatrice con carichi pieni e anche con brevi lavaggi di 30 o 50 minuti e non più con lavaggi di un’ora e mezzo". E poi evidenzia un divario significativo: "Se in casa in qualche modo mi posso difendere, come attività invece non posso fare niente. Ho contattato anche vari gestori con questo risultato: mentre per le utenze domestiche si possono fare contratti a prezzo bloccato per 1224 mesi, questo non è possibile per le attività".

Michela Carlotti