Spiaggia, fermo il maxi progetto

Al via il piano di emergenza per il ripascimento a sud del fosso Poveromo con sabbia dragata al porto di Viareggio

Una veduta della spiaggia dopo la mareggiate di ottobre

Una veduta della spiaggia dopo la mareggiate di ottobre

Massa, 12 febbraio 2019 - E’ ancora fermo al palo il maxi progetto da 2 milioni e 300mila euro della Regione per il ripascimento a sud del fosso Poveromo con sabbia dragata al porto di Viareggio, bloccato da intoppi burocratici. L’ipotesi più probabile è che i cantieri inizino fra la fine di quest’anno e l’inizio del 2020.

Intanto si corre ai ripari con un’operazione da oltre mezzo milione di euro. E’ il piano d’emergenza finanziato dalla Regione per ridonare al litorale massese il volto che aveva prima della violenta mareggiata di fine ottobre. Una tempesta eccezionale, con onde alte fino a 6 metri, che ha ridotto a brandelli un ampio tratto della costa apuana, peraltro già devastata da decenni di erosione: oltre un chilometro di spiagge messe in ginocchio in più punti, da Marina di Massa fino a Poveromo. Il mare si è divorato dai 10 ai 20 metri di arenile creando ‘rughe’ profonde che rischiavano persino di far saltare la stagione balneare. Un disastro. Grazie alle risorse stanziate dal Governo per l’emergenza, recepite dalla Regione e dirottate al Comune di Massa, entro poche settimane sarà messo in campo un lifting da 536.600 euro che stenderà in tutto quasi 20mila metri cubi di sabbia con un’operazione suddivisa in 4 interventi mirati: nella zona delle ex colonie, alla foce del fiume Brugiano, a Ronchi e a Poveromo. Il progetto esecutivo è pronto e l’assessore ai lavori pubblici del Comune, Marco Guidi, ha assicurato che i lavori termineranno prima della stagione turistica.

Di fronte alle ex colonie è previsto un ripascimento con 7.000 metri cubi di sabbia prelevata dalla foce del Frigido per ricostruire 350 metri di costa. Alla foce del Brugiano sarà rinforzata la scogliera con 200 metri cubi di sabbia proveniente dal Po. A Ronchi e Poveromo gli interventi serviranno a ‘riconquistare’ 12 metri all’avanzata del mare andando a dragare il materiale che è stato trasporto al largo, formando una secca, per un totale di 12.000 metri cubi di sabbia.