Progetti divini, esorcismi e preghiere Falso santone spillava milioni ai fedeli

Incastrato dalla polizia di Massa con una capillare indagine, e ora agli arresti domiciliari, un ex assicuratore 42enne di Alessandria

Non era un santone e non aveva alcuna capacità divina ma un impostore che faceva soldi sfruttando la fede di persone devote. Ora l’uomo è agli arresti domiciliari in Piemonte accusato di truffa e circonvenzione di incapaci. Ma prima che la polizia riuscisse a bloccarlo ha raggirato una decina di persone tra Massa e Lucca. Una vittima gli aveva consegnato, in più volte, oltre un milione di euro: le aveva fatto credere che sul suo patrimonio vi fosse un maleficio e il denaro andasse purificato. Nata a marzo l’indagine che ha portato ora all’arresto. Un impreditore versiliese aveva presentato denuncia alla polizia perché sospettava che la moglie fosse stata circuita e indotta a consegnare una cifra di denaro importante a qualcuno che si era approfittato della sua devozione religiosa. Le indagini della squadra mobile, con il supporto di uno psicologo del servizio centrale della polizia, hanno così portato a un 42enne, Matteo Giovannelli, ex sub agente assicurativo della zona di Alessandria, che sembra frequentasse la zona apuana e il pontremolese.

L’uomo si era accreditato in un attivo gruppo religioso con falsi attestati di merito e millantando conoscenze negli ambienti delle forze di polizia e della magistratura, per mettere a segno una truffa milionaria a danno dei fedeli. Con il denaro comprava beni personali, tra cui diverse auto. Una figura già conosciuta dalle forze dell’ordine: era stato estromesso dalla attività assicurative con revoca del mandato. Negli incontri ufficiali con il gruppo religioso era riuscito a persuadere le vittime, perlopiù donne, di avere doti divine e diventare per loro una sorta di guida spirituale. Raccontava loro che erano protagoniste di un progetto divino di rinnovamento della chiesa che presupponeva la formazione di nuove famiglie di cui lui sarebbe stato il capostipite.

Raccontava di collaborare con preti esorcisti, inesistenti, gestendo falsi account di posta elettronica: don Paolo, don Carlos da Cracovia, don Josè dal Portogallo. Quelle figure inventate per le vittime erano diventate un punto di riferimento: a loro via mail, si rivolgevano per confessare ogni turbamento, decisione e problema. Il finto santone carpiva così i loro segreti e ne influenzava le scelte a suo vantaggio. Tanti gli stratagemmi, come la storia della grave situazione di salute di uno dei finti ministri di culto, l’inesistente Don Paolo, colto da ben due infarti e ricoverato in fin di vita a Livorno: tutto inventato per far leva sul sentimento religioso e spillare altro denaro. Centinaia le mail sequestrate che testimoniano come il finto santone manipolava i seguaci, dispensando consigli, interpretando eventi, inventando lotte notturne con “demoni” che intendevano ostacolare il “Progetto “Divino”, individuandoli in familiari o amici delle vittime che volevano fargli “aprire gli occhi”. L’uomo dispensava salmi e preghiere per le fedeli, che passavano ore ed ore a pregare per lui affinché potesse liberarsi dei “lacci” del Demonio, dietro ovviamente versamenti di denaro su tessere post pay di cui aveva la piena disponibilità.

maria nudi

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