
Dopo il risarcimento del Mef ai familiari di una vittima delle stragi aretine, il sindaco di Fivizzano Gianluigi Giannetti chiede al Governo di prendersi l’impegno di indennizzare sia le persone che gli enti che a suo tempo avevano iniziato e vinto i processi
Importante spiraglio sull’annosa vicenda dei risarcimenti per le stragi nazifasciste. E’ arrivato infatti da parte del Mef il primo risarcimento ai familiari delle vittime della strage avvenuta a Civitella Val di Chiana (Arezzo).
Il sindaco di Fivizzano, Gianluigi Giannetti lancia un appello al Governo: "A questo punto – dice – non si può più ritardare le procedure di risarcimento per tutti gli aventi diritto, compresi i familiari delle vittime delle stragi della Lunigiana e della provincia di Massa Carrara".
Quella che avvenne in provincia di Arezzo il 29 giugno 1944, nei Comuni di Civitella Val di Chiana e di Bucine, esattamente nelle frazioni di Cornia e San Pancrazio, è una delle stragi più efferate commesse dai paracadutisti tedeschi della Divisione ’Goering’, la stessa responsabile dell’eccidio di Mommio di Fivizzano: ben 244 civili inermi.
Ora, proprio da Civitella, dopo anni di oblio e di battaglie giudiziarie, arriva un barlume di luce a rischiarare la notte causata dall’"Armadio della vergogna" che determinò l’affossamento, il vuoto giudiziario voluto dai Governi dell’immediato dopoguerra, per impedire di fare giustizia sulle migliaia di vittime civili sterminate nel nostro Paese dalle armate naziste in ritirata, iniziando dall’8 settembre del 1943 fino al 9 maggio 1945.
Ora il ministero dell’Economia e Finanze ha risarcito i familiari di Metello Ricciarini, una delle vittime, trucidato assieme a tanti altri sventurati compaesani. Un risultato giudiziario clamoroso ottenuto dal nipote della vittima, l’avvocato Roberto Alboni, dopo un estenuante iter legale durato oltre 15 anni.
"La vicenda del Mef che risarcisce finalmente questi familiari – afferma Giannetti – apre di fatto la strada per le persone sopravvissute e per i familiari di vittime che a suo tempo avevano fatto domanda, rivolgendosi al Fondo Ristoro creato appositamente dal governo Draghi rispolverando l’accordo italo-tedesco avvenuto nel 1961.
Nel nostro Comune, numerosi cittadini, già agli inizi degli anni Duemila, si erano costituiti parte civile presso l’allora Procura Militare della Repubblica di La Spezia, successivamente trasferita a Roma. Persone che avevano sostenuto processi che si sono conclusi a loro favore; anche con provvisionali esecutive.
Adesso, il Governo non può più nè esimersi, né nascondersi dietro le Avvocature di Stato, accampando scuse inverosimili come i termini di prescrizione per sottrarsi a queste azioni risarcitorie. Questo che viene dalla provincia di Arezzo, è un segnale ben preciso che va riversato a favore di tutti coloro che hanno già avviato tutte le procedure necessarie. Il Governo deve nel breve prendersi l impegno di indennizzare sia le persone che gli enti che a suo tempo avevano iniziato e vinto i processi".
"Il tempo delle parole è terminato – conclude il sindaco di Fivizzano – non ha più senso di esistere, questi delitti contro l’umanità , per legge, non si prescrivono, sia ben chiaro. Chiediamo pertanto al Governo di ottemperare quanto prima alla rifusione dei lutti e sofferenze patite da tutte le famiglie e singoli a causa della violenza nazifascista, così come previsto dalle sentenze dei tribunali della nostra Repubblica".