REDAZIONE MASSA CARRARA

Primo celebre canto antifascista Le origini sono di Montignoso

Il creatore di "Figli dell’officina" è Giuseppe Raffaelli, di Cerreto, organizzatore degli "Arditi del popolo"

Ha finalmente una voce originale, quella del suo ‘creatore’, il famoso canto ‘Figli dell’officina’ degli Arditi del Popolo, primo movimento antifascista italiano. Ed è una voce montignosina doc, quella di Giuseppe Raffaelli, che assieme al viareggino Giuseppe Del Freo ne scrisse i primi versi adattando il testo ad un precedente canto militare. Un’emozione che arriva direttamente dal passato, da un’intervista che fece negli anni ’70 lo storico Gianni Bosio proprio a Raffaelli: quell’audio è conservato ancora oggi nel più grande archivio di tradizione orale d’Italia che ha sede a Sesto Fiorentino ed è stato riscoperto nel suo grande valore culturale grazie al lavoro dell’Istituto storico della Resistenza di Lucca ‘De Martino’. Nel servizio andato in onda sul Tg regionale toscano della Rai si sente la voce di Raffaelli intervistato da Bosio che a un certo punto intona proprio la mitica ‘Figli dell’officina’, quello stesso canto che lui stesso assieme a Del Freo aveva contribuito a scrivere. Come ricorda all’interno del servizio Antonio Fanelli, dell’Istituto storico De Martino, "quel canto si è modificato con altre strofe comunisti e socialisti ma la voce del creatore la scopriamo soltanto oggi.

"Figli dell’officina" è uno dei canti più amati dai giovani degli anni ‘60 e ‘70 giovani e dai movimenti dopo il ’68, ma è tutt’ora al centro della poetica antifascista, dei Modena City Ramblers o della Scuola popolare di musica di Testaccio. Oggi possiamo offrire la voce dell’artefice". Tantissime le interpretazioni fatte nel corso degli anni del brano, come quella di Giovanna Marini con il Gruppo popolare di Brancaccio, oppure la Banda Bassotti.

La storia di Raffaelli è ben nota a Montignoso, dove rappresenta una delle figure più conosciute dell’antifascismo: nato il 30 gennaio del 1892 a Cerreto di Montignoso, ha lavorato nelle cave di Carrara e nel 1921 è stato uno degli organizzatori degli Arditi del Popolo di Massa Carrara. Fu costretto all’esilio in Francia, con la salita al potere del fascismo, e partecipò persino alla rivoluzione spagnola del 1936 nella brigata di Libero Battistelli, nei pressi di Barcellona, dove viene ferito.

Aver riscoperto la sua voce, mentre canta le parole dell’inno ’Figli dell’officina’ che aveva contribuito a scrivere, ha riempito di emozione il paese di Montignoso e lo stesso sindaco Gianni Lorenzetti: "Un documento storico incredibile, che ho il piacere di condividere con voi attraverso il servizio andato appunto in onda nell’edizione serale del Tg regionale", scrive su Facebook.

FraSco