Presunte certificazioni incendi facili: ’battaglia’ tra accusa e difesa

Battaglia legale a Massa: ex dirigente vigili del fuoco e titolare Costa rifiuti sotto processo per presunta corruzione legata a certificati antincendio 'facili'. Scontro in aula durante testimonianza accusa. Procura indaga su incendio 2013 e certificazioni precedenti. Sentenza favorevole per Frittella in precedente inchiesta.

Presunte certificazioni incendi facili: ’battaglia’  tra accusa e difesa

Presunte certificazioni incendi facili: ’battaglia’ tra accusa e difesa

Una vera e propria battaglia quella che si è consumata in aula ieri mattina in tribunale a Massa, durante l’udienza che vede l’ex dirigente dei vigili del fuoco di Massa, Marco Frittella e il titolare della Costa rifiuti di Albiano Magra, Mauro Costa, entrambi finiti sotto processo per presunta corruzione, ovvero il rilascio di certificati di prevenzione incendio ’facili’, in cambio, secondo gli atti della Procura, dell’assunzione della moglie di Frittella nell’azienda di Albiano Magra.

Lo ’scontro’ principale c’è stato quando uno dei testimoni dell’accusa si sarebbe addentrato troppo nel tecnico. "Sta parlando come un consulente, non credo sia giusto. Avremmo dovuto avere anche i nostri consulenti al limite..." ha ribattuto la legale di Frittella, Silvia Rossi del foro di Spezia (anche dal legale Enrico Marzaduri), la quale si è opposta e ha ribattuto parola per parola a quanto riportato dall’ex dirigente dei vigili del fuoco Arcangelo Argenzio, quando ha parlato della centrale idrica che ha in forza l’azienda di rifiuti.

La vicenda riguarda l’incendio che c’è stato nel 2013 proprio nell’azienda di Albiano Magra e che di fatto spinse la Procura ad aprire un fascicolo con la notizia di reato per il quale il dirigente e il titolare sono a processo. Lo stesso Frittella era finito sotto la lente della Procura per altri certificazioni, come quella del teatro Guglielmi’, per cui scattarono i sigilli nel dicembre del 2017: secondo la tesi che era stata portata avanti dall’accusa il certificato antincendio che risaliva a 4 anni prima, non era a norma. Ma in sede di udienza preliminare il giudice aveva dato completamente ragione al funzionario dei vigili del fuoco, giudicando sostanzialmente il "non luogo a procedere" per l’inchiesta che era stata messa in piedi dall’allora procuratore capo Aldo Giubilaro.