
"Non è stato avviato alcun procedimento di approvazione del Piano regolatore portuale del porto di Marina di Carrara". E’ ufficiale. Lo afferma il segretario generale Francesco Di Sarcina dell’Autorità di sistema portuale del Mar Liguria Orientale rispondendo all’istanza di accesso agli atti da parte dell’associazione Paladini Apuoversiliesi. "E’ comunque intenzione di questo ente – continua Di Sarcina – aggiornare il vigente Prp, ormai obsoleto e risalente al 1981. Elementi relativi al nuovo Prp possono già essere acquisiti leggendo il Dpss (consultabile sul sito dell’ente), nel quale si dà atto dell’orientamento assunto dall’ente, di concerto con il Comune di Carrara e la Regione Toscana, in ordine allo sviluppo del porto, sentite tutte le istituzioni, organizzazione ed associazioni del territorio, tra cui codesta scrivente. Quanto alla partecipazione al procedimento, esso potrà certamente avvenire a tempo debito nelle forme e nelle fasi previste dalla Legge".
Il commento dell’associazione ambientalista non si è fatto attendere. "Nei termini è arrivata dall’Autorità Portuale della Liguria Orientale la risposta ai Paladini Apuoversiliesi – dice la presidente Orietta Colacicco – alla nostra istanza di accesso agli atti e di partecipazione al procedimento tramite l’avvocato Anna Schiaffino, anche segretario della associazione. Tradotto, l’Autorità sta lavorando sul Piano Regolatore del Porto ma non è stato ancora approvato. Vale comunque il Documento di pianificazione Strategica di Sistema o Dpss. Noi lo avevamo già esaminato ma approfondiamo. Siamo lieti sia stato scongiurato il rischio di un’altra alluvione del Carrione perché, con buona pace di chi sogna, parlava e scriveva sui social di un nuovo porto turistico, “nella definizione degli obiettivi di piano l’Autorità di Sistema Portuale si è impegnata a rispettare quanto indicato in una sentenza del 16 maggio 2007 in cui è stato stabilito il divieto di espansione oltre la foce del Torrente Carrione”. E’ sempre da capire come abbia fatto a essere pubblicato sul sito del Comune di Carrara un documento del 19 agosto 2020 di Tecnocreo per Italian Sea Group, che contiene ben altro progetto".
"E rispondo al sindaco di Carrara De Pasquale – continua la Colacicco – che dice che io mi confondo, che sarebbe opportuno che il Comune non pubblicasse documenti fuorvianti e, se questo succede per errore o disattenzione, bisognerebbe spiegare l’accaduto. Per il Porto di Carrara di “sviluppo” si tratta, da vedere se ampliamento o sistemazione. Bisognerà considerare che ingombro avrà, cioè quali e quanto grandi e che impatto sull’erosione potranno avere le opere previste".
"Il Dpss, inoltre – contiuna la presidente dei Paladini – indica anche preoccupazioni e resistenze in tema di erosione, a seguito di incontri con i diversi portatori di interesse, gli ’stakeholder’, pari al 14%. Forse perchè alla presentazione a La Spezia c’erano solo i Paladini Apuoversiliesi, che hanno proposto la nota soluzione della conversione in porto turistico senza alcun ampliamento. Il Dpss scarta la soluzione perché ’unidirezionale’, non sottolineando invece che l’idea pensata per noi dall’architetto Tiziano Lera prevedeva, senza nessun ampliamento, anche una banchina per il commerciale. Ora va detto che il 14% di preoccupazione rispetto al fenomento erosivo è un dato largamente per difetto e vale solo per i portatori di interesse che nel 2018 erano stati presenti agli incontri partecipativi. La presa di coscienza adesso è vasta e c’è un’allerta diffusa, tanto che hanno già presentato istanza di accesso agli atti e di partecipazione al procedimento le associazioni dei balneari di Forte dei Marmi e Montignoso e stanno arrivando quelle dei balneari di Massa. Senza contare la presa di posizione dei Comuni di Forte dei Marmi e Massa, che il 12 febbraio avevano previsto in un documento di presentare istanza di partecipazione al procedimento. I Paladini saranno vigili e intanto chiedono all’Autorità Portuale se è possibile avere un cronoprogramma".
Luca Cecconi