Ponte crollato: "Scendiamo in piazza"

La rabbia dei residenti di Albiano Magra, che dopo il collasso della struttura sono isolati: "La pazienza è finita, basta aspettare"

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di Maria Nudi

ALBIANO MAGRA

, dopo il crollo del ponte, vuole rialzarsi e guardare al futuro ed è pronta a scendere in strada se le rampe non saranno realizzate in tempi brevi. "Se non ci saranno risposte concrete e se non ci saranno date certe sulla soluzione della viabilità, scenderemo in strada e faremo sentire la voce, le preoccupazioni e la amarezza dei residenti di Albiano Magra. Sarà una manifestazione pacifica nel rispetto delle regole e delle prescrizioni", Pierangelo Peroni, presidente del comitato dei residenti, oltre tremila cittadini, parla a cuore aperto. "A due mesi dalla caduta del viadotto non c’è un progetto approvato, manca il commissario, ci sono invece incertezze e timori. E lo spettro di attività che rischiano la chiusura e altre che saranno a costrette a mandare dipendenti a casa". Preoccupazione anche nello staff di Villa Rosa, la residenza sanitaria assistita. Il direttore di struttura Giuseppe Tripi: "A due mesi dal crollo del ponte la nostra Rsa un momento già critico per tutto il Paese per il Covid-19, deve affrontare ulteriori disagi e difficoltà nella viabilità. Inizialmente, dopo il crollo, potevamo usufruire del collegamento "strategico", messo più volte in sicurezza, tramite il territorio ligure attraversando la strada provinciale 31 della Ripa, tratto che è stato chiuso. Ora la situazione è veramente drammatica, perché si aggiungono altri disagi soprattutto a livello sanitario. Prendiamo ad esempio una chiamata di soccorso per i nostri ospiti e per i residenti della frazione per un intervento del medico del 118 occorrono circa 40 minuti. E i disagi del nostro personale che per arrivare a lavoro devono percorrere "un giro dell’oca" e devono organizzarsi partendo circa un’ora prima accolandosi un costo oneroso di benzina perché il percorso è triplicato. E ancora i rapporti con il territorio è stato tagliato fuori con tutti i disagi per i servizi essenziali prelievi, visite, pratiche burocratiche. E’ in crisi una continuità assistenziale per i pazienti seguiti da strutture toscane". A questa lunga lista dei disagi se ne aggiunge un altro non di poco conto. " Al momento — dice Giuseppe Tripi - le visite dei parenti dei nostri ospiti sono ancora sospere, ma riprenderanno a metà mese. Sarà un dramma per i familiari venire a trovare i loro carti senza sottovalutare le difficoltà che avremo per i nuovi ingressi in struttura. Confidiamo nella immediata realizzazione delle rampe".