
di Irene Carlotta Cicora
L’importanza del confronto e il valore della partecipazione. Elelementi legati a doppio filo all’età giovanile, cruciali perché preparano il terreno per quella adulta. L’espressione delle assemblee di istituto è emblematica, in tal senso. "Il problema è che, però, nelle scuole di Massa questo diritto è svilito – spiega Angelica Gatti del Movimento giovanile della sinistra – visto che quasi nessuna scuola superiore è provvista di uno spazio sufficientemente ampio per permettere le riunione delle assemblee". La voglia di autonomia si scontra con una serie di difficoltà, che si intrecciano anche con i disagi legati al Covid in fatto di riduzione degli spazi. Al punto che i ragazzi del liceo Pascoli hanno rotto gli indugi e nei giorni scorsi si sono organizzati.
"Quello dell’assemblea di istituto è un momento di forte autonomia per gli studenti, impegnati nella scelta dei temi, nell’invitare gli ospiti e nella gestione dell’assemblea stessa. I ragazzi del Pascoli, con grande determinazione, si sono dati appuntamento alla fiera Marmi macchine di Carrara, raggiungendola con mezzi propri e soprattutto autotassandosi. Tutto per poter organizzare una conferenza sulla storia d’Italia prima e dopo la Seconda Guerra Mondiale". Ma il caso del Pascoli non è l’unico ’al limite’. "In altre scuole si fanno le assemblee a turni, come al Classico: tre turni in aula magna per parlare di Shoah e Memoria, con il corpo studentesco frammentato in fasce di età, che invece dovrebbero discutere insieme – prosegue la Gatti – Gli studenti si ingegnano, presidi e professori cercano soluzioni temporanee ma non sanno come rispondere a questa legittima richiesta". E da qui un appello alle istituzioni, poiché "il problema degli studenti è un problema della cittadinanza tutta, è il sintomo di una città che si chiude, che rinuncia ad incontrarsi, di un’amministrazione che non crea occasioni di scambio e cultura – dice la rappresentante del Movimento giovanile della sinistra – Ecco perché invitiamo gli studenti e i loro rappresentanti a contattarci per un confronto, per decidere insieme le azioni da mettere in campo e trovare una soluzione per tutte e tutti gli studenti della città. Vorremmo poter individuare un luogo deputato a fare da contenitore per queste riunioni, sia didattiche che culturali".
Il presidente della Provincia, Gianni Lorenzetti, ha precisato che "la questione delle aule magne con il Covid è cambiata, poiché le normative si sono adeguate divenendo più stringenti in fatto di sicurezza e tutela sanitaria. Senza contare – ha aggiunto – che scontiamo alcuni problemi dal punto di vista strutturale. Un tema che stiamo affrontando con le nuove scuole, per esempio il Barsanti che presto avrà un’aula magna bellissima. Nell’incontro con il Parlamento degli studenti in Provincia, ho detto che possiamo mettere a disposizione gli spazi che abbiamo in carico come la Sala congressi da 200 persone, la Sala della Resistenza che ne tiene un centinaio. Ma è chiaro che serve un impegno da parte di tutti, compresi i Comuni. Penso che ad esempio il teatrino dei Servi sia una location adatta a un’assemblea di studenti, così come il Guglielmi per numeri più alti".