
Cava Crespina tra i siti estrattivi oggetto della vertenza
L’annosa vertenza sulle cave del Monte Sagro si arricchisce di un nuovo capitolo. Con sentenza 3998 del 2025, pubblicata lo scorso 9 maggio, il Consiglio di Stato, ha infatti accolto i ricorsi del Ministero della Cultura e della regione Toscana contro il Comune di Fivizzano, annullando in parte i Piani Attuativi dei Bacini Estrattivi (PABE) approvati nel 2021.
A quanto pare, secondo il parere dei giudici, il Comune non poteva escludere alcune aree montane dal vincolo paesaggistico, neppure se le quote altimetriche risultavano inferiori ai 1200 metri, in forza di precedenti escavazioni. Il vincolo, stabilito nel Piano Paesaggistico Regionale (PPR) del 2015, resta valido e vincolante fino a eventuali modifiche formali da parte sia della Regione, sia della Sovrintendenza.
Con la sentenza pertanto, il Consiglio avrebbe chiarito che, i Comuni, non possono in autonomia modificare i perimetri dei vincoli e che la cartografia del PPR, pure se ricognitiva, ha concreti effetti giuridici. E’ stata pure dichiarata irricevibile, per tardività, l’impugnazione del PPR proposta da una impresa estrattiva.
Con la suddetta sentenza verrebbe riaffermato il principio della prevalenza della tutela paesaggistica sull’interesse economico ed il ruolo centrale della pianificazione congiunta fra Stato e Regioni. La sentenza, è stata pronunciata sul ricorso N. R.G. 680 del 2024, proposto dal Ministero della Cultura con la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le Province di Lucca e Massa-Carrara in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentati e difesi dall’Avvocatura Generale dello Stato.
A quanto pare uno dei siti estrattivi oggetto della vertenza legale, sarebbe quello di Cava Crespina, meglio conosciuta come la "Cava dei tritoni apuani".