
Da sabato fino al 22 dicembre una mostra sull’artista carrarese a dieci anni dalla scomparsa curata dal figlio Gianpaolo
CARRARA
A otto anni di distanza, Palazzo Binelli ospita una nuova mostra antologica dedicata al professor Giuseppe Pezzica, la seconda dalla data della sua morte avvenuta ormai dieci anni fa, nel 2004. L’esposizione è dedicata al "pittore, architettore, scultore, grafico, incisore, animatore di sette biennali di scultura" dal 1957 al 1972, "Un uomo del neoumanesimo planetario a Carrara nella seconda metà del Novecento". La mostra sarà inaugurata sabato alle 16.30 e resterà aperta fino al 22 dicembre da lunedì al venerdì con orario 10-12 e 15-15, sabato e domenica dalle ore 16 alle 19.
Pezzica fu un homo novus e tra le altre cose fu uno degli ideatori della Biennale a Carrara, dalla prima edizione nel 1957 e negli anni ’60 è stato autore delle prime sistemazioni del Museo del marmo. Progettista dell’ex hotel Mediterraneo, il primo costruito nel dopoguerra a Marina, era nato a Carrara nel 1915. Dopo il diploma in architettura all’Accademia nel 1935, per molti anni è stato insegnante di materie artistiche al liceo artistico, dove fu anche preside. Fu il principale collaboratore dell’onorevole Antonio Bernieri nelle sette edizioni storiche delle Biennali di scultura, dal 1957 al 1972. La mostra ha il patrocinio della Fondazione Cassa di risparmio di Carrara, Regione Toscana, Camera di Commercio, Comune di Carrara, Accademia Albericiana di Carrara, Fondazione Marmo e Accademia. Il professor Giuseppe Pezzica è l’artista che ha dato molto a Carrara nella seconda metà del Novecento: oltre alle Biennali internazionali di scultura insieme all’onorevole Bernieri, dal 1957 al 1972, che si tenevano nel Palazzo del Principe e nel giardino adiacente, progettò e realizzò, insieme all’architetto Carlo Americo Lenzi, la terza Mostra Nazionale del Marmo di Carrara, nel 1968 anche con la collaborazione degli architetti Di Rosa e Giusti. Negli anni 60 promosse le mostre dell’Artigianato del marmo per conto della Camera di commercio, e realizzò, per primo in Italia, diverse archisculture: a Marina di Carrara, a Bocca di Magra, ai piedi del monte Sagro alla Maestà e a Marinella. Creò opere di scultura in marmo, terracotta, bronzo oltre a vario repertorio di pitture caratterizzate da epopee differenti. In virtù di quanto fatto per Carrara è stata allestita a Palazzo Binelli, per volere del figlio Gianpaolo, questa seconda antologica, dove si vede bene che Pezzica è già un uomo del neoumanesimo planetario che va, mezzo secolo prima, oltre il neogotico modernista astratto novecentesco. La mostra è curata in ogni dettaglio dal figlio Gianpaolo, curatore anche del catalogo, dei manifesti e delle locandine. L’architetto Carlo Americo Lenzi è cooprogettista di questa mostra, come lo era stato al fianco del professore nel 1968 nella terza Mostra Nazionale del Marmo. Il professore in quella occasione propose al giovane architetto, suo allievo prediletto al Liceo Artistico di fare la terza mostra del marmo sul tema dell’Immaginazione al potere, così da riuscire a importare nel 1968 a Carrara la cosidetta ’Rivoluzione della bellezza fatta a macchina’ che era stata dal Lenzi stesso inventata a Pietrasanta.