Pesce sano e sicuro a tavola Raffica di multe e sequestri

Importante operazione della Capitaneria di porto

Capitaneria di porto (Fotoprint)

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Carrara, 20 aprile 2018 - Operazione «Cross check»: sequestri e sanzioni in tutta la Toscana. Ben 230 controlli, 80 illeciti, oltre mille chili di prodotti ittici e 8 attrezzi da pesca sottoposti a sequestro. Le zone interessate dai controlli ricadono nelle provincie di Massa Carrara, Livorno, Elba compresa, Pisa, Lucca, Pistoia, Prato, Siena e Grosseto. Per quanto riguarda la nostra provincia sono stati ben 37 controlli, 8 illeciti, oltre 92 chili di prodotti ittici posti sotto sequestro. Sono i risultati di un’operazione a tutto campo, terra e mare, eseguita dalla Guardia costiera sul territorio di competenza della Capitaneria di porto di Marina. Ammonta a 12mila euro il totale delle sanzioni inflitte ai trasgressori delle norme sull’esercizio della pesca e sulla commercializzazione dei prodotti. Numeri che testimoniano l’impegno nell’attività ispettiva condotta sulla filiera della pesca e intensificatasi negli ultimi giorni sotto il coordinamento della direzione marittima guardia costiera della Toscana. Attività denominata «Cross check», ovvero «controlli incrociati». Un termine che caratterizza il metodo di lavoro seguito nell’ambito dei controlli dagli ispettori della Guardia costiera, prevedendo la verifica sui sistemi informatici delle banche dati relative alle catture e alla commercializzazione, al fine di valutarne la congruenza ed effettuare attività operative più mirate. Personale e mezzi sono stati impiegati, sia in mare, per la repressione degli illeciti in materia di pesca professionale e sportiva, sia a terra, all’interno delle attività di commercializzazione del pescato. Le zone interessate dai controlli hanno riguardato tutto il territorio toscano e, nella provincia di Massa Carrara, si sono estese dai comuni costieri fino ai limiti del territorio di giurisdizione (Pontremoli, Aulla, Podenzana). L’attività ispettiva della Capitaneria di porto di Marina è stata concentrata in particolare sulla ristorazione, in quanto settore interessato da una maggiore incidenza di irregolarità nel settore della tracciabilità del prodotto ittico e delle informazioni pubblicizzate al consumatore. Tra gli illeciti, soprattutto quelli riguardanti l’etichettatura e la tracciabilità dei prodotti ittici.