Patto per Casa Ascoli I candidati s’impegnano sulla copertura dei crediti di Compass e Di Vittorio

Patto per Casa Ascoli  I candidati s’impegnano  sulla copertura dei crediti  di Compass e Di Vittorio

Patto per Casa Ascoli I candidati s’impegnano sulla copertura dei crediti di Compass e Di Vittorio

MASSA

I candidati a sindaco si sono dati battaglia su Casa Ascoli all’incontro organizzato dalle cooperative Compass e Di Vittorio, nella sede di quest’ultima, per discutere della situazione creditoria che le stesse hanno verso Casa Ascoli, azienda speciale di servizi alla persona partecipata interamente dal Comune che rientra nell’ambito del bilancio consolidato dell’ente pubblico e che fornisce servizi essenziali ad anziani, persone con disabilità. Tutti i sei candidati a sindaco presenti (Guidi, Ricci, Ragaglòini, Bennati, Mussi e Lenzoni) hanno sottoscritto un impegno ad adoperarsi, in caso di elezione, affinché il Comune intervenga per garantire la copertura dei crediti (circa 4 milioni di euro) trovando soluzioni operative rapide ed efficaci.

Cesare Ragaglini. "Ho firmato con convinzione il mio impegno, come futuro sindaco, a fare tutto ciò che sarà nelle mie possibilità, dell’amministrazione e del Comune per fare sì che Casa Ascoli saldi il debito nei confronti delle cooperative Di Vittorio e Compass. La situazione è gravissima, deriva da anni di gestioni poco oculate e attente da parte di chi si è succeduto alla guida di Casa Ascoli, con 1,8 milioni di debiti maturati già nel 2018 e arrivati a circa 4 verso le cooperative nel 2023. Non è accettabile che una società pubblica, che dipende dalle giunte che amministrano la città, metta in crisi importanti realtà economiche del territorio e decine di lavoratori che per mesi non hanno preso lo stipendio e per i quali ancora oggi la situazione non si è stabilizzata. Non è possibile che le cooperative siano utilizzate come banche dalle pubbliche amministrazioni".

Daniela Bennati. "Per il futuro vogliamo un’azienda sicuramente pubblica, con una gestione sana e capace di garantire un elevato livello di qualità, a ospiti e dipendenti. A breve termine per uscire dall’emergenza il Comune deve farsi garante del debito che vantano le cooperative nei confronti di Casa Ascoli e lo deve fare subito, con un impegno della Commissaria, senza aspettare l’esito del voto che rischia di arrivare fuori tempo massimo. Solo così si eviterà il tracollo delle due cooperative e si metteranno in salvo centinaia di posti di lavoro. Ho sottoscritto il “patto” proposto dalle due Coop ai candidati. Ma dov’è l’ex sindaco, responsabile delle nomine che hanno portato ad aggravare la già difficile situazione di Casa Ascoli?".

Marco Guidi. "Avevo già lanciato un appello agli altri candidati affinché, qualunque sia il risultato elettorale, ognuno possa impegnarsi nella risoluzione di questa controversia. Le cooperative hanno bisogno di soldi nell’immediato, il quadro è sempre più grave e il Comune deve intervenire. La situazione va sbloccata e i soldi a queste realtà vanno restituiti per salvaguardare posti di lavoro e garantire la giusta assistenza agli ospiti della struttura. Ho deciso di sottoscrivere l’impegno da futuro sindaco per arrivare a una pronta soluzione alla situazione debitoria di Casa Ascoli nei confronti delle due cooperative".

Guido Mussi. "Tutta questa situazione nasce da responsabilità pregresse degli amministratori, responsabilità che dovranno essere valutate perché non si può addossare al Comune e all’intera comunità colpe di altri, non solo di chi ha gestito Casa Ascoli ma anche di chi li ha nominati. Questo delle cooperative Di Vittorio e Compass è un problema grave e complesso anche perché interessa il futuro occupazionale ed economico di duemila famiglie in totale: senza la possibilità di recuperare i crediti di Casa Ascoli, le cooperative rischiano a giugno di andare in insolvenza perché non potranno pagare mutui e stipendi. Chiaramente l’intervento di garanzia e salvataggio deve avvenire nei limiti che consente la legge, e salva restando la verifica delle responsabilità in modo che ne risponda chi ha posto in essere questa situazione".

Enzo Ricci. "È sempre meglio tardi che mai, per cui reputo un fatto positivo che, finalmente, anche dai membri della passata amministrazione ci si renda conto di quanto sia stata disastrosa la gestione di Casa Ascoli. Ma questo mea colpa non cancella le responsabilità politiche degli ultimi 5 anni. Chi ha governato la città ha compiuto scelte che hanno prodotto effetti doppiamente negativi, perché da una parte sono stati ridotti i servizi agli anziani, e dall’altra sono state messe in grave difficoltà finanziaria le realtà sociali del nostro territorio. Il nostro obiettivo è salvare questo patrimonio e se c’è da svolgere azioni utili noi ci siamo".