DANIELE ROSI
Cronaca

Pasticcio al seggio . Scrutatrice allontanata

Mirabella tuona: "Così non si tutelano soggetti fragili, disoccupati e studenti. La donna aveva regolare convocazione, ma il presidente l’ha rifiutata".

Problemi nella nomina degli scrutatori: una donna. non è stata accettata

Problemi nella nomina degli scrutatori: una donna. non è stata accettata

Convocata al seggio come scrutatrice ma subito allontanata, nonostante il possesso della notifica. La storia, del tutto singolare, è avvenuta nel fine settimana del referendum, al seggio 6 della scuola ‘Saffi’ di via Eugenio Chiesa, in pieno centro storico cittadino. Protagonista della curiosa disavventura è stata una residente di Carrara, iscritta nelle liste degli scrutatori e a cui è stata recapitata, come prevede la legge, la notifica di presentarsi al seggio alla vigilia del voto, in questo caso sabato 7 giugno alle 15.45.

A raccontare l’episodio è il consigliere d’opposizione Filippo Mirabella, contattato proprio dalla protagonista della disavventura. "Le domande per essere nominati scrutatori - spiega Mirabella - vengono valutate tenendo conto del criterio di priorità, ad esempio se studenti o disoccupati, oltre all’ordine cronologico di presentazione. Non parliamo di un dettaglio tecnico. Una legge italiana dell’8 marzo 1989, la numero 95, stabilisce la creazione di un albo degli scrutatori in ogni Comune, ma non impone specifici criteri di priorità per la selezione degli scrutatori. Tuttavia, la legge consente ai comuni di definire le modalità di selezione, inclusi eventuali criteri di priorità".

Ed è qui che si inserisce la vicenda accaduta alla donna di Carrara, regolarmente iscritta nelle liste degli scrutatori. "Aveva ricevuto la notifica ufficiale della sua nomina e l’indicazione di presentarsi sabato alle ore 15.45 - prosegue il consigliere - ma è stata allontanata senza possibilità di chiarimento dal presidente del seggio. L’episodio solleva perplessità sulla trasparenza e l’organizzazione in merito al processo di nomina degli scrutatori, soprattutto per coloro che si trovano in condizione di fragilità".

Il consigliere, in virtù di quanto segnalato dalla donna, chiede spiegazioni all’amministrazione comunale per fare chiarezza. "Devono garantire che simili situazioni non si ripetano in futuro - sottolinea - oppure annullare questa priorità con atto pubblico. Viene da chiedersi se fosse davvero volontà dell’amministrazione che i disoccupati e gli studenti partecipassero al bando pubblicato. I risultati parlano da soli, perchè in gran parte dei seggi gli scrutatori erano dipendenti pubblici e privati, in totale violazione dello spirito della solidarietà. I diritti non sono un favore".