Parco, richiesta per l’ex base Nato: "Il Ministero renda l’area fruibile. La zona protetta va riqualificata"

Dopo alcuni anni di buio, la deputata Pd Malavasi presenta un’interrogazione sottoscritta da altri 7 parlamentari

Parco, richiesta per l’ex base Nato: "Il Ministero renda l’area fruibile. La zona protetta va riqualificata"
Parco, richiesta per l’ex base Nato: "Il Ministero renda l’area fruibile. La zona protetta va riqualificata"

C’è una richiesta del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano che risale a novembre del 2020 per far ottenere la concessione gratuita dell’ex base Nato sul Monte Giogo e dell’area demaniale circostante per gestirla e magari riqualificarla: ma quella proposta è rimasta lettera morta a cui nessuno ha mai dato risposta. A sollecitare il Governo ci ha provato nelle passate settimane la deputata Pd, Ilenia Malavasi, che ha presentato un’interrogazione sottoscritta da altri 7 colleghi, indirizzata al Ministro dell’economia e delle finanze, al Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, per avere notizie sulla pratica".

D’altronde, come ricorda Malavasi, il decreto legge 76 del 2020 prevede proprio che i beni demaniali, statali o regionali presenti nel territorio dei parchi nazionali che non fossero stati già affidati a terzi potessero essere dati in concessione gratuita proprio ai Parchi "ai fini della tutela dell’ambiente e della conservazione dell’area protetta, se da esso richiesti" fino a nove anni. Il 3 novembre del 2020 il Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano aveva inviato la richiesta alla Direzione regionale del demanio Toscana-Umbria per ottenere appunto la concessione gratuita dell’ex Stazione Scatter Monte Giogo e dell’area demaniale circostante, che si trovano sul territorio di Comano e all’interno del Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano. Un’area che, ricorda Malavasi, rappresenta "uno straordinario naturale punto di osservazione e balcone panoramico sul territorio del Parco e dei vicini parchi delle Apuane e delle Cinque Terre, che l’Ente Parco, unitamente al comune di Comano, intende valorizzare, tramite i progetti già da tempo individuati nel suo programma pluriennale di sviluppo economico e sociale, in particolare attraverso la realizzazione, proprio nel sito in oggetto, di una delle cosiddette ‘Porte del Parco’. Attualmente l’area è in stato di abbandono e degrado e oggetto di improvvisate visite che superano la inadeguata recinzione, in assenza di ogni misura, struttura e attrezzatura di sicurezza e controllo". Ma da allora, nonostante anche alcune sollecitazioni, la procedura di concessione sarebbe ferma e la deputata chiede "se e quando il Ministero dell’economia e delle finanze, attraverso l’Agenzia del demanio, preveda di trasferire l’area in oggetto al Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano al fine di renderlo nuovamente utile e fruibile a visitatori e cittadinanza" e "quali iniziative di competenza il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica intenda attuare per l’implementazione della norma di legge che consente un importante passo nella conservazione di aree protette e la tutela dell’ambiente".