La panchina ad hoc per il distanziamento

L’ idea che utilizza il nostro marmo è nata da un designer fiorentino. "Nella speranza che nel futuro possa esserci un ritorno alla normalità"

La panchina e, nel riquadro, il designer Raffaelli

La panchina e, nel riquadro, il designer Raffaelli

Carrara, 29 maggio 2020 - Dovremo imparare a fare i conti con il distanziamento social ancora per un po'. E dai designer arrivano idee concrete per fare rispettare queste misure. Il designer fiorentino Niccolò Raffaelli ha pensato una panchina in marmo, con due posizioni dove sedersi e uno spazio in vetro affinché le persone possano mantenere le distanze. Il progetto potrebbe interessare le pubbliche amministrazioni, oggi alle prese con il far rispettare il famoso metro di distanza (allargato a 1 e 80 nella nostra regione).

Racconta la sua idea lo stesso ideatore: "Si tratta di un progetto al cento per cento toscano – rivela – che dimostra l’eccellenza della nostra regione. Assieme all’azienda Upgroup che da più di 50 anni lavora il marmo di Carrara abbiamo ripensato ad una panchina pubblica che permetta di mantenere il metro di distanza ed anche ecologica in quanto realizzata con scarti dal marmo . Il progetto si chiama ’Tra noi’ e consiste in una nuova panchina pubblica realizzata appunto in marmo pensata per mantenere il metro di distanza tra le persone essendo “spezzata in due”. La panchina da sempre luogo di riflessione, di riposo, di dialogo tra conoscenti o perfetti sconosciuti. Da condividere al parco, sul lungomare, nei musei. È iniziato un mondo nuovo dove non è più possibile stare vicini come prima, camminare e sederci a distanza sono le nuove abitudin i. Per questo motivo nasce l’idea ’Tra di noi’ (il vetro) , una panchina dove la seduta si spezza, a ricordare il distanziamento, il periodo del lockdown, ma allo stesso tempo unita, in maniera invisibile, dal vetro a sottolineare un legame che se pur non si vede ma è sempre presente".

Ecco chi è l’azienda che collabora con Raffaelli: "Con l’istituzione di Up & Up nel 1969 – si legge dal sito web –, il marmo assume nuove forme ed esplora nuove applicazioni divenendo materiale prediletto dei più grandi progettisti, che lo hanno trasformato in oggetti, arredi e accessori, bagni, eleganti rivestimenti, lavorazioni esclusive per prestigiosi progetti architettonici. Dopo un decennio di sviluppo e crescita, nel 1979 Up & Up si trasforma in Upgroup, una realtà più complessa che oggi si distingue fra le eccellenze italiane leader nella produzione e nella lavorazione del marmo. L’azienda è massese. Nell’arco di quel lungo periodo, l’azienda ha sviluppato importanti progetti di ricerca su nuove tecnologie di lavorazione, assumendo un ruolo di precursore verso quelle tecniche innovative, che hanno contribuito al profondo mutamento dei ruoli e del modo di lavorare dei progettisti". AM © RIPRODUZIONE RISERVATA