Pabe, ennesimo ricorso al Tar La Regione ribadisce l’illegittimità

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"Il Pabe è illegittimo e merita di essere annullato". È quanto si legge nelle 39 pagine del nuovo ricorso che la Regione Toscana ha presentato al Tar contro il Comune di Fivizzano sui piani attuativi di bacino estrattivo. Approvati dopo un lungo iter a luglio, i Pabe sono stati impugnati con un primo ricorso nei mesi scorsi, in cui la Regione Toscana contestava al Comune di non

aver recepito le prescrizioni impartite dalla Conferenza dei Servizi su svariati profili di illegittimità. Tra questi, le prescrizioni sulle aree tutelate sopra 1.200 metri nel rispetto della disciplina paesaggistica del Piano d’Indirizzo Territoriale che contiene il piano paesaggistico della Regione. Al primo ricorso se n’è aggiunto un altro. "Sono rimaste inadempiute, oltre alla prescrizione sui 1.200 metri, anche le altre prescrizioni imposte dalla Conferenza dei Servizi, e gli elaborati allegati alla delibera di approvazione sono sbagliati - si legge nel secondo ricorso". Tanto che la Regione ha ribadito la palese illegittimità dei Pabe approvati a luglio ed erroneamente pubblicati all’albo pretorio dell’ente. Ovvero, sono state approvate le schede tecniche antecedenti l’ultima Conferenza dei Servizi prive, quindi, di adeguamento alle prescrizioni impartite dalla Conferenza. Un errore procedurale che ha dato esecutività a documenti sbagliati e che, non senza imbarazzo, ha richiesto la convocazione urgente di un consiglio comunale alla vigilia di Natale, per approvare gli allegati corretti. "Ci sarebbe da ridere - commenta il consigliere Diego Serafini (Italia Viva), ex assessore alle cave poi sfiduciato dal sindaco Giannetti - se la situazione non fosse tragica, con una giunta che è riuscita ad accumulare ricorsi al Tar in soli quattro mesi, a farsi bocciare i Pabe e quindi a bloccare un’intera filiera, per limitazioni note a tutti”.

Michela Carlotti