Osservatorio Serd: "Fenomeno in crescita. Sempre più giovani fanno uso di sostanze"

I dati raccolti dagli esperti mostrano uno spaccato preoccupante. Varese: "Settanta accessi da inizio anno: una media di 6 a settimana". Lavoro intenso a scuola e davanti ai locali per diffondere consapevolezza.

Osservatorio Serd: "Fenomeno in crescita. Sempre più giovani fanno uso di sostanze"

Osservatorio Serd: "Fenomeno in crescita. Sempre più giovani fanno uso di sostanze"

di Alfredo Marchetti

Sono i nostri figli. Non dobbiamo mai dimenticarlo. Dietro a un numero c’è una storia, molte volte delicata. Un giovane lasciato a sé stesso, con una grande voglia di riscatto. Un osservatorio con il Servizio Dipendenze Asl, diretto da Maurizio Varese, ha il polso del fenomeno che sta dilagando in maniera preoccupante. "Da inizio anno abbiamo avuto, tra Massa e Carrara, una settantina di nuovi accessi: sono circa 6 o 7 alla settimana. Si tratta di ragazzi molto giovani, o anche giovanissimi, che rientrano nella fascia d’età che va dai 18 ai 30 anni. Vengono da noi come esito di una misura alternativa alla detenzione o chi ha problemi di disturbo di assunzione di sostanza stupefacente"

Quali sono oggi le droghe più in voga?

"Se prima si faceva prevalentemente uso di alcol e cannabis, la tendenza degli ultimi anni riguarda la cocaina e le anfetamine. Alcol viene sempre usato in associazione con altre sostanze"

Come state osservando il fenomeno?

"Il fenomeno sta peggiorando, si sta intensificando. Difficile dire quali sono le cause: probabilmente c’è un mercato più attivo, sono cambiate le tipologie di sostanze, c’è una crisi della società, con una provincia abbastanza difficile, dove c’è difficoltà nel lavoro o nello studio".

Come possiamo fermare questo fenomeno?

"Bisogna coinvolgere maggiormente i ragazzi. Abbiamo molti servizi della Asl che puntano a questo. Esistono molti progetti che puntano a intercettare il disagio giovanile il prima possibile: è una lotta difficile, davanti a una diffusione così importante dell’uso di sostanze. Sono anche cambiante le modalità di assunzione: c’è l’abbuffata di alcolici, come il ’Binge drinking’. Abbiamo il termometro del fenomeno con le nostre uscite in estate grazie alle iniziative messe in campo: sono stati intercettati molti ragazzi, circa 200 a sera, che si sono sottoposti all’alcol test. Il 75 per cento risultava positivo a dei valori che non sarebbe consentiti per guidare, altri presentano tassi alcolici importanti. In queste serate abbiamo notato che i giovani hanno bisogno di essere informati: noi cerchiamo di aiutarli a riflettere sui loro comportamenti. Siamo stati in piazza Mercurio a Massa e a Marina di Carrara, al Cinquale (’Notti di qualità’, ndr): eventi che hanno visto la collaborazione dei gestori dei locali. L’aver avuto tanti ragazzi ai gazebo è per noi un successo".

Quali sono gli altri progetti messi campo?

"Abbiamo il progetto di prevenzione con le scuole ’ Unplugged - Sconnesso’ che si rivolge ai primi anni delle medie e ultimo anno delle elementari, giovanissimi che si presume non siano ancora entrati a contatto con le sostanze stupefacenti. Facciamo con gli insegnanti che poi spiegano le nostre informazioni ai ragazzi. Sono delle vere e proprie esercitazioni che allenano la mente a pensare come individuo. Abbiamo fatto incontri anche con i genitori. Nel caso di questo progetto parliamo marginalmente delle sostanze, ma cerchiamo di offrire loro strumenti pratici per gestire le criticità. Poi i ragazzi possono chiedere appuntamenti ai nostri centri e parlare con gli operatori. Cerchiamo anche di fare rete con le associazione di volontariato, come in Lunigiana. Insomma, facciamo molto, ma siamo consapevoli che potremmo fare di più".

Trattate anche dipendenze che non riguardano droga o acol?

Certo, trattiamo i tanti aspetti di prevenzione sul gioco d’azzardo, molto diffuso tra i giovani: è un fenomeno da non sottovalutare. Importante è creare una rete di consapevolezza con i gestori dei locali, la scuola e la famiglia. Abbiamo diffuso i giochi da tavolo (’Slow life slow games’, ndr) per contrastare il rischio ludopatia, raggiungendo 15mila studenti. Poi abbiamo messo in campo spettacoli teatrali, con a tema l’uso delle sostanze stupefacenti, indirizzato alle medie e superiori".